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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 16:18.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2012 alle ore 14:41.

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Pronti ad agire ma la Bce non può risolvere tutti i problemi
La Bce monitorerà «molto da vicino» tutti gli sviluppi ed è «pronta ad agire», ma non può risolvere tutti i problemi.

I mercati sottovalutano la forza dell''impegno politico
I timori dei mercati «non sono sbagliati», ma «molti sottovalutano la forza dell'impegno politico» e «la consapevolezza dei benefici straordinari che l'euro ci ha portato».

Crescita si indebolisce
Gli indicatori dall'economia dell'Eurozona «puntano a un indebolimento dei tassi di crescita nel secondo trimestre» e a uno scenario caratterizzato da «un aumento dell'incertezza». Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi che ha confermato la previsione di «una ripresa graduale nel corso dell'anno». L'inflazione resterà sopra il 2% per il resto del 2012 e scenderà sotto questa soglia solo a inizio 2013. I rischi per i prezzi sono stati definiti «equilibrati».

Il mecato interbancario è disfunzionale
«Il mercato interbancario è molto disfunzionale, non sta funzionando. «Nei prossimi mesi è probabile che la domanda di credito resti debole. Questo è lo scenario prevalente», ha aggiunto, sottolineando che «i bilanci delle banche peseranno sul flusso del credito».

Nel 2012 Pil Eurozona peggiorato
La banca centrale europea ha ulteriormente peggiorato la sua stima sulla crescita dell'Eurozona: il Pil 2012 è ora atteso - come ha spiegato il presidente Mario Draghi - fra -0,5% e +0,3%. Per il 2013 la Bce taglia le sue previsioni portando la crescita dall'1,1% stimato a marzo all'1%.

Spagna
Draghi ha poi detto che spetta alla Spagna decidere se ricorrere al fondo salva-Stati e che è necessaria una valutazione realistica del fabbisogno delle banche.

Italia ha fatto grandi progressi, ora completi il lavoro
«Paesi come l'Italia, la Spagna, l'Irlanda, il Portogallo e la stessa Grecia hanno fatto sforzi enormi e raggiunto progressi considerevoli; ora devono continuare e completare il lavoro».

I leader Ue devono indicare la loro visione dell'euro
Al vertice di fine mese i leader europei sono chiamati a «indicare la loro visione» su quello che deve diventare l'Eurozona. A proposito del compito ricevuto nel delineare le riforme necessarie, Draghi ha detto che si tratta di «un lavoro potenzialmente molto importante».

Risanare i bilanci non solo con aumento tasse
Il «consolidamento fiscale non può e non deve essere basato solo sull'aumento delle tasse, ma anche attraverso la riduzione della spesa». Lo ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa.L'Eurozona - ha aggiunto - deve «crescere attraverso le riforme», un processo che deve essere «rifocalizzato verso le spese in capitale umano e in infrastrutture»

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