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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2012 alle ore 06:41.
Opposta, naturalmente, la visione delle banche, che ieri hanno subito ribadito la convinzione della «piena correttezza» delle azioni proprie e dei funzionari e hanno annunciato appello.
Il Comune di Milano
Un capitolo particolare della sentenza pronunciata ieri riguarda il Comune di Milano: escono assolti l'ex direttore generale di Palazzo Marino, Carlo Porta, e il consulente Mario Mauri, che erano stati accusati di complicità con gli istituti di credito ai danni del Comune. L'ex responsabile dei servizi finanziari del Comune di Milano Angela Casiraghi (ora nell'area corporate finance di Cassa depositi e prestiti), entrata nel processo come testimone chiave, ne esce invece da imputata per falsa testimonianza, con un esito non troppo a sorpresa per chi aveva assistito nei mesi scorsi ai suoi interrogatori. Il giudice di Milano ha infatti disposto la trasmissione degli atti alla procura. Casiraghi era stata sentita sia in fase di indagini che nel corso del processo, e la presunta falsa testimonianza farebbe riferimento ad alcune sue affermazioni rese da teste nel dibattimento.
Per quanto riguarda il Comune di Milano - che nella primavera del 2010 si era costituito parte civile nel processo contro le banche per poi ritirarsi a inizio 2012 a fronte di una trattativa tra le parti - ha in buona parte risolto il problema dal punto di vista civile, anche se rimane da capire quando archivierà del tutto il problema dei derivati chiudendo i Cds avviati nel 2007.
A inizio anno l'accordo siglato tra il dg del Comune Davide Corritore (che peraltro ha dato avvio alla "battaglia" contro gli swap con tre esposti alla magistratura quando ancora era consigliere comunale del Pd) e gli istituti di credito ha portato alla chiusura anticipata degli Irs, con 450 milioni a favore del Comune, di cui 35 subito contabilizzati nel bilancio comunale del 2012 e 415 divisi tra Btp (due terzi della cifra) e conti deposito (un terzo), di durata ventennale. I Cds, come prevede l'intesa tra le parti, rimangono invece bloccati, a discrezione del Comune, in attesa che il rischio paese (e quindi lo spread) torni a scendere. Quando Palazzo Marino deciderà di estinguere anche i Cds al momento più opportuno, allora anche i Btp potranno essere rilevati anticipatamente, per entrare subito nelle casse della Pubblica amministrazione. Per il Comune significa entrare in possesso, in un colpo solo, di 415 milioni, da utilizzare subito per gli investimenti. Le aspettative sono di chiudere la partita entro il 2013.
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