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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 13:05.

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Anche Francesco Leghissa, dell'Ufficio studi di Copernico sim crede che a breve il rally possa prendersi una pausa: «L'indice italiano ha corretto sui nuovi massimi relativi degli ultimi 2 anni e ora sembra essersi consolidato su nuovi livelli, ma ci attendiamo un consolidamento degli attuali livelli di spread e, a meno di sorprese, anche degli attuali livelli azionari».

Secondo Patrice Guatry, capo economista di Union bancaire privée, Ubp «lo spostamento dei capitali dalle obbligazioni alle azioni dovrebbe continuare in conseguenza di un appetito crescente per quest'ultime da parte degli investitori. Gli investitori istituzionali sono ancora poco investiti in azioni e stimiamo convoglieranno in questa classe d'attivi la liquidità presente nei portafogli nel corso del 2013. Le prospettive per le azioni sono migliori rispetto ad altre classi d'attivo poiché gli spread sul credito si sono notevolmente ridotti e le obbligazioni presentano più rischi che un'opportunità reale d'investimento».

A queste motivazioni, George Nadda, gestore del Nemesis European Value Fund, aggiunge anche la percepezione dei mercati che si siano «ridotti i rischi di un hard landing (atterraggio duro, ndr) dell'economia cinese»..

Secondo Luigi Dompè, gestore azionario Italia di Anima Sgr «è evidente che i mercati stiano anticipando il fatto che un migliore contesto finanziario, attraverso una maggiore propensione delle banche ad impiegare i fondi, si possa gradualmente trasferire all'economia reale, come peraltro auspicato ieri dal governatore della Bce Draghi che ha parlato di "contagio positivo". È pertanto ragionevole attendersi un certo miglioramento del contesto macro Europeo nel corso del 2013, miglioramento che dovrebbe confermare gli attuali trend in atto sui mercati finanziari alla ricerca di rendimenti più alti rispetto a quelli offerti dai titolo di Stato».

Correzioni a parte, come andrà Piazza Affari nel 2013?
«Correzioni a parte, da qui fino a fine anno mi aspetto un incremento di Piazza Affari fra il 15% ed il 20%. Se poi arriveranno segnali di ripresa economica inaspettati, potremmo anche arrivare a un +25%», spiega Pasquali.

«Ci aspettiamo un buon anno dal mercato italiano, con un ritorno assoluto a doppia cifra - spiega Stefano Ghiro, equity portfolio manager di Allianz global investors -. Nel corso del 2013 , soprattutto in caso di maggiori sforzi per il recupero di produttività dell'intero Paese. L'Italia sarà in grado chiudere parte del gap di sottoperformance con gli altri maggiori mercati europei. Ovviamente, tutti sappiamo che il vero problema italiano è la mancanza di crescita, piuttosto che l'entità del debito. Alcuni segnali sono incoraggianti, per esempio se guardiamo la bilancia commerciale dl paese. Noi sappiamo che molti investitori esteri stanno seguendo con molta attenzione lo sviluppo delle vicende italiane, pronti a investire in maniera più consistente, soprattutto qualora vengano confermate le linee di ristrutturazione intraprese nel 2012».

Per Stefano Catalano, direttore Finanza di Dexia Crediop «la ritrovata fiducia del mercato sulla solidità della moneta unica europea e la possibilità che l'Europa esca dalla crisi economica già a partire dal 2013, unita all'underperformance di Piazza affari rispetto alle altre Borse europee negli ultimi 2 anni, potrebbero spingere il FtseMib fino a quota 18.700, ovvero una performance non inferiore al 15% nel 2013».

Anche Tardino si aspetta una performance potenziale fino al 15%.

«Continuiamo a favorire l'azionario Europa rispetto a quello Usa in vista dei molti dubbi e incertezze che potrebbero minacciare la prima economia mondiale. In particolare ci aspettiamo che gli indici della periferia possano coprire gran parte del divario che si è creato rispetto agli altri indici azionari mondiali a seguito della crisi del debito - spiega Longo -. Verosimilmente il FtseMib potrebbe correre sino in area 20.400 punti, con un +17% circa di recupero dei livelli attuali».

Secondo Leghissa «è lecito attendersi una performance a fine anno su valori intorno al 15-20% per quanto riguarda Piazza Affari, anche considerando i prezzi ancora compressi del nostro listino. Non bisogna dimenticare però che l'incognita politica è ancora presente e molto dipenderà dalla reale capacità di governare del nuovo governo eletto dalle prossime elezioni e dalla sua volontà di proseguire sulle riforme necessarie, soprattutto per quanto riguarda fisco e mondo del lavoro».

Anche a giudizio di Nadda i titoli italiani scambiano a bassi multipli, ma molto dipenderà dall'esito delle prossime elezioni.

Occhio ai mercati emergenti
Per Guatry «l'abbassamento del rischio sistemico della zona euro come conseguenza degli annunci della Bce ha permesso una riduzione del premio per il rischio e sostenuto un rally del settore bancario e, globalmente, di una rivalutazione delle azioni europee. Questo spostamento può proseguire in concomitanza di un ritorno d'interesse per i Paesi emergenti, le cui Borse beneficiano di politiche monetarie accomodanti e di stimoli per la crescita».

twitter.com/vitolops

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