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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2013 alle ore 07:21.

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È interessante però notare che mentre la liquidità abbonda, l'inflazione nell'area euro si attesta ai livelli più bassi dal 2010 e negli Usa oscilla attorno al 2%, mentre in Giappone ancora non si vede la fine della deflazione. Il denaro immesso dalla Banca Centrale non necessariamente scatena l'inflazione dei prezzi al consumo (si veda la storia del Giappone dal 1990), ma può anche tradursi in inflazione dei prezzi degli asset ed in distorsioni dei tassi di cambio. Che è proprio il nocciolo della crisi dei mercati finanziari iniziata negli anni '90 e proseguita fino ai nostri giorni. Il Giappone, la madre di tutte le crisi».

«Il modello base per cui "la liquidità precede l'economia reale" potrebbe valere ancora per un po', ma, da un punto di vista comportamentale, l'economia (ovvero i dati relativi all'economia reale ed alle imprese) deve continuare a creare occasioni per ulteriori rialzi delle quotazioni e flessioni dei premi per il rischio - conclude Naumer -. In caso contrario, per le Borse si prospettano giorni bui. Un'eventualità che comunque rappresenterebbe un possibile "entry point" per chi sinora è rimasto nell'ombra. È un bene che la liquidità in cerca di rendimento possa trovare ancora valutazioni accettabili, per non dire interessanti, sul mercato azionario. Al momento non emergono segnali di sopravvalutazione delle quotazioni».

Fino a quando correrà la Borsa di Tokyo?
«L'evento principale che secondo noi condizionerà la crescita futura del mercato azionario è rappresentato dalle elezioni della camera alta, la Camera dei Consiglieri che al momento è in mano all'opposizione, e che si terranno il prossimo mese di luglio in Giappone. Il mercato azionario ha fatto un rally molto importante e i nostri analisti si attendono quindi una fase di consolidamento soprattutto all'avvicinarsi del periodo elettorale estivo - spiega Luca Gabriele Trabattoni, responsabile per l'Italia di Union bancaire privée – Ubp . I principali investitori presenti in questa fase sono stati gli investitori stranieri e la clientela privata giapponese che tra l'altro sta iniziando a manifestare un sentment positivo nei confronti del mercato domestico. Sono per il momento assenti gli investitori istituzionali giapponesi che potrebbero invece rappresentare il supporto al mercato in quella che consideriamo essere una seconda fase di crescita del mercato che si potrebbe manifestare verso la fine dell'anno. In questa seconda fase riteniamo che il mercato potrà di nuovo essere guardato per i suoi dati fondamentali macroeconomici e per i corporate earning interessanti delle singole aziende dove l'attività di una buona selezione titoli farà una forte differenza di performance. L'inflazione al momento non rappresenta un problema. Per i prossimi tre anni con la premessa di una vincita delle elezioni e con la conseguente fase di sostegno all'economia, la crescita attesa è intorno al 15%».

Per Rossana Brambilla, responsabile Fondi azionari Asia e Paesi emergenti globali di Sella gestioni «a fronte di un particolarmente brillante risultato della Borsa nipponica di questi ultimi mesi occorre rilevare che è avvenuta una solo contenuta espansione dei multipli, per effetto dell'impatto positivo che la debolezza del cambio ha sugli utili, sia diretto/immediato che per un aumento di competitività futura. Le società stesse che in questo periodo comunicano le stime di crescita attesa sull'anno in corso, incorporano mediamente conservativi 125 yen contro euro e 95 yen contro dollaro. Pertanto a determinate condizioni (tra cui la continuazione di debolezza del cambio) e senza trascurare il fatto che la Bank of Japan farà anche acquisti diretti sul mercato azionario domestico, il listino nipponico potrebbe potenzialmente proseguire la sua corsa. Tuttavia, considerando i risultati finora ottenuti, indispensabile tenere monitorati sia i segnali di tenuta della fiducia degli investitori relativamente alle misure in atto (con il passare del tempo ci sarà sempre più attenzione ai dati reali) che l'evolversi di una situazione macro globale decisamente difficoltosa».

Secondo Di Marco Dall'Ava, head of research di Xtb Italia è «difficile dire esatamente di quanto, in termini percentuali, la borse giapponese potrà salire nei prossimi mesi, tuttavia riteniamo ci potranno essere ancora rialzi in doppia cifra. Il "problema" emergerà secondariamente quando i target d'inflazione verranno raggiunti e allora la BoJ dovrà mettere fine al qe, o quantomeno si avranno i primi rumors sul mercato, ciò ovviamente non verrà preso positivamente dai mercati che a quel punto potranno iniziare una fase correttiva anche di ampie dimensioni. Non sembra tuttavia, almeno ad oggi, una questione attuale, così come prossimamente e già se ne discute da qualche settimana, potrà essere annunciata una riduzione di qe negli Usa, notizia che potrà mettere fine al lunghissimo mercato toro di Wall Street».

twitter.com/vitolops

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