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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2013 alle ore 12:42.

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Paesi dell'Europa viaggiano in ordine sparso. Crescono Germania, Polonia e Ungheria. Ma nella periferia dell'euro la ripresa ci sarà?

In Paesi come la Spagna, la deflazione del costo del lavoro e una accelerazione nella flessibilizzazione dei contratti ha già portato ad un miglioramento della competitività e ciò si riflette in una accelerazione delle esportazioni spagnole, attualmente superiore rispetto a quella registrata in Italia».

Secondo Gabriele Roghi, responsabile consulenza investimenti di Invest Banca «in Europa la situazione è ancora molto difficile e, se gli emergenti non si riprenderanno presto, sarà difficile sostenere che la locomotiva Germania, che rappresenta una quota preponderante dell'economia del Vecchio Continente, possa ancora viaggiare ed avere un certo effetto trascinamento. Quanto alla periferia, resta aperto il dibattito sull'euro, molto aspro perché più che dati oggettivi pesano condizionamenti ideologici al limite del dogmatico: il fatto che la divisa unica favorisca i più forti (Paesi ed imprese) a scapito dei più deboli è un fatto noto, con molti esempi pratici di fallimento di agganci monetari o unioni valutarie tra paesi economicamente e fiscalmente troppo diversi tra loro.
L'euro è un tabù che non si può discutere anche se un'analisi obiettiva e in buonafede, esclusivamente basata su dati economici (esulando da valutazioni socio culturali o storiche), non può che giungere a conclusioni non certo positive. Paesi dell'est come Polonia e Ungheria godono in questo momento di due vantaggi: avere una divisa flessibile ed essere satelliti della Germania che, come detto, è la beneficiaria quasi esclusiva della divisa unica europea. Purtroppo per noi non abbiamo nessuna delle due suddette "fortune" ed anzi dal prossimo anno con l'ammortamento del debito in eccesso al 60% del prodotto interno lordo avremo ancora un ulteriore aggravio di diverse decine di miliardi che non sarà di giovamento alla debole economia domestica».

twitter.com/vitolops

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