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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2013 alle ore 09:42.

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TOKYO _ La Toyota appare vicina a realizzare nel corrente esercizio i maggiori utili della sua storia: la prima casa automobilistica giapponese ha alzato oggi del 13% le sue stime sui profitti netti annuali a 1.670 miliardi di yen (circa 17 miliardi di dollari) , in prossimità del record storico di 1.720 miliardi di yen conseguito nell'anno fiscale chiusosi a fine marzo 2008.

Sul piano dei profitti operativi, le previsioni sono state ritoccate da 1.940 a 2.200 miliardi di yen, a un passo dal record di 2.270 miliardi di yen conseguito prima dello scoppio della crisi finanziaria globale. I ricavi annuali ipotizzati sono saliti da 24mila a 25mila miliardi di yen. Visto che normalmente le previsioni del gruppo sono prudenti, non è azzardato pensare che il risultato finale sarà superiore, salvo imprevisti. Le proiezioni sulle vendite sono state comunque mantenute a 9,1 milioni di unità.

Nel primo semestre fiscale (aprile-settembre) i profitti netti sono balzati dell'83% al record di mille miliardi di yen, mentre le vendite sono cresciute del 15% a 12.530 miliardi di yen. Sul profitto operativo semestrale, salito da 694 miliardi a 1.250 miliardi di yen, la spinta maggiore è arrivata dall'indebolimento dello yen (con un effetto da 540 miliardi di yen), seguita dal taglio dei costi (per 140 miliardi di yen). Le consegne semestrali globali a livello consolidato sono però leggermente scese di 48.425 unità a 4,467 milioni di autoveicoli, a causa della diminuzione di oltre 90mila unità sul mercato giapponese. In Nord America le consegne semestrali sono aumentate di oltre 37mila unità a 1,298 milioni, mentre in Europa c'è stato un calo di 5.232 unità vendute a 406.934. In Europa i profitti operativi semestrali sono più che raddoppiati da 12 a 25,4 miliardi di yen.

I risultati di Toyota confermano la solida ripresa dell'industria dell'auto giapponese, la cui competitività globale è stata rafforzata dall'Abenomics, che ha provocato un netto indebolimento dello yen. Tutti i principali costruttori hanno annunciato utili in forte ripresa, da record o quasi, con l'eccezione della Nissan che ha rivisto al ribasso le proiezioni sui profitti dell'esercizio.

Le buone prospettive del settore sono state evidenziate oggi anche da Mitsubishi Motors, che ha annunciato un ambizioso piano triennale in cui prevede di aumentare le vendite del 30% a 1,43 milioni di veicoli e ha deciso di varare un aumento di capitale fino a 210 miliardi di yen (che andrà per lo più a ripagare le società del gruppo Mitsubishi che l'avevano salvata una decina di anni fa ,quando si trovò in gravi difficoltà). Mitsubishi ha anche confermato l'espansione della collaborazione operativa con l'alleanza Renault-Nissan, che diventerà sempre più stretta, anche se eventuali intrecci azionari continuano a essere esclusi. E' uno sviluppo che potrebbe agevolare un riallineamento del settore, inducendo altre società anche "single", come Mazda o Suzuki, a cercare legami solidi con un partner.

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