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Mini-bond pronti al decollo

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Mini-bond pronti al decollo

  • –Celestina Dominelli

il road show

Nei prossimi giorni partirà

un tour per sensibilizzare

le imprese sui nuovi strumenti: prima tappa
a Roma il 29 gennaio

Roma

È un assist fondamentale a favore di un mercato che finora, nonostante grandi aspettative, è rimasto sostanzialmente al palo. Il Fondo Italiano d’Investimento (FII)- partecipato con quote del 12,5%, da Mef, Cdp, Confindustria, Abi, UniCredit, Intesa, Mps e Istituto Centrale delle Banche popolari italiane - ha infatti acceso ufficialmente ieri i motori del nuovo “Fondo di fondi di private debt” per le piccole e medie imprese dopo l’iniezione di risorse, deliberata da Cassa depositi e prestiti che, a maggio scorso, aveva destinato 250 milioni allo strumento. Ora il Fondo ha deciso di selezionare i primi dieci possibili beneficiari per i quali sarà avviata nei prossimi giorni una due diligence al fine di arrivare a una decisione definitiva di investimento nei prossimi mesi. «Questa iniziativa conferma il ruolo di apripista che ha avuto, fin dal suo esordio, il Fondo Italiano d’Investimento - spiega al Sole 24 Ore Vincenzo Boccia, presidente del comitato tecnico Credito e finanza di Confindustria -. Quando decollò, nel 2010, il FII ebbe il merito di favorire il recupero di capitali anche in una logica di breve termine e di supportare aziende di piccole e medie dimensioni. Ora i nuovi strumenti messi a disposizione delle Pmi (oltre al fondo per i mini-bond c’è anche quello per il venture capital che dovrebbe entrare nel vivo a stretto giro, ndr), si inseriscono lungo quel solco e sono una tappa cruciale per l’evoluzione economica del paese ma anche per il salto di qualità delle nostre aziende».

Ed ecco intanto i primi dieci fondi selezionati per una possibile discesa in campo del nuovo strumento: Antares AZ1 (Futurimpresa Sgr), Anthilia “Bit” (Anthilia Sgr), Dimensione Tre (Soprarno Sgr), Equita Private Debt Fund (Lemanik Asset Management ed Equita Sim), Fondo di debito per lo sviluppo industriale (Private Equity Partners Sgr), Impresa Italia (Riello Investimenti Partners Sgr), Italian Hybrid Capital Fund RiverRock (RiverRock European Capital Partners), Italian Private Debt Fund (Muzinich&Co), Ver Capital Credit Partner Italia V (Ver Capital Sgr) e Wise Private Debt (Wise Sgr). Si tratta di iniziative molto diversificate tra loro, chiarisce la nota diffusa ieri dal FII, che punteranno sia sui mini-bond che su prodotti di debito più strutturati. E per le aziende, come sottolinea Boccia, sarà un banco di prova per valutare il possesso di certi fondamentali. «Chi vorrà accedere a questo strumento - prosegue il rappresentante di Confindustria - dovrà dialogare con le istituzioni finanziarie. Come ha detto l’ad di Cassa, Giovanni Gorno Tempini, qualche mese fa, le aziende dovranno impegnarsi, non è un percorso che improvvisa, dovranno saper dimostrare di avere tutte le carte in regola, buoni fondamentali appunto e anche solidi progetti di sviluppo e di crescita. Ormai dobbiamo fare i conti con un credito che non è più inclusivo ma selettivo e questi strumenti confermano la necessità di mettere in atto meccanismi virtuosi nella cultura d’impresa di attrazione delle risorse».

Ma quanto è ampia la platea potenziale delle aziende che hanno tutti i requisiti per approvvigionarsi attraverso questi nuovi canali? Boccia è molto chiaro. «Noi ne abbiamo censito circa 10mila. Un identikit? Ci sono alcune aziende che tirano più di altre, quelle votate all’export e all’internazionalizzazione, ma non esiste un settore d’elezione. Esistono semmai aziende innovative e non, e le prime hanno decisamente più chance di vincere questa sfida». Ora, però, per consentire l’effettivo decollo dello strumento, servono ancora due passaggi. Il primo, come ha ricordato ieri il FII annunciando il via agli investimenti, è la mobilitazione di ulteriori risorse presso investitori terzi per attivare l’effetto leva connesso ai nuovi strumenti. Il secondo, invece, passa attraverso la sensibilizzazione delle imprese affinché comincino a muoversi su questo versante. «Siamo pronti - chiosa Boccia - a partire con un road show, insieme alla Cassa e al Fondo Italiano d’Investimento, per cominciare a presentare nelle nostre sedi territoriali la gamma di strumenti a disposizione delle aziende». Prima tappa: Roma, il prossimo 29 gennaio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI

250 milioni

La dote del nuovo strumento

È l’ammontare deliberato da

Cdp a maggio dello scorso anno a favore del nuovo Fondo di fondi di private debt. Ieri il cda del Fondo italiano d’investimento (FII) ha deciso

di destinare questo primo

pacchetto di risorse a dieci

fondi di private debt. A stretto giro arriverà anche il via libera ai primi investimenti del fondo di fondi di venture capital