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Honda riduce le stime sui profitti a causa degli airbag Takata

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Honda riduce le stime sui profitti a causa degli airbag Takata

TOKYO – I difetti degli airbag Takata pesano sui conti di Honda Motor: la casa automobilistica giapponese ha annunciato oggi di aver rivisto al ribasso le stime sugli utili dell'esercizio che si chiuderà a fine marzo, attribuendo il ridimensionamento principalmente ai costi crescenti per il richiamo in officina di autovetture specialmente in Nord America (dove il problema degli airbag dallo “scoppio” potenzialmente letale è più ampio).

Honda prevede profitti netti annuali in calo del 5,1% anno-su-anno a 545 miliardi di yen, dopo il loro cedimento del 15,1% nell'ultimo trimestre 2014 a 136,5 miliardi di yen nonostante una espansione di quasi il 9% dei ricavi. Il livello degli utili operativi annuali è stato ridotto da 770 a 720 miliardi di yen, in relazione ad ulteriori accantonamenti in bilancio per le conseguenze dei “problemi di qualità” emersi l'anno scorso (anche al di là degli airbag). Circa la metà dei richiami legati al caso Takata a livello globale (intorno a oltre 25 milioni di vetture nell'arco di sei anni) riguarda la Honda.

Nell'annata a tutto marzo la casa automobilistica conta di vendere 4,45 milioni di vetture, contro i 4,62 milioni precedentemente ipotizzati, per lo più a causa di un target ridimensionato sul mercato domestico (dove i maggiori controlli di qualità resisi necessari hanno ritardato l'introduzione di nuovi modelli).

Honda ha deciso di portare il dividendo annuale a 88 yen, con un incremento di 6 yen rispetto all'esercizio precedente.

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