Finanza & Mercati 3/4 I fattori che incidono sui mercati / La variabile greca

Dalla politica monetaria alle variabili geopolitiche. In una parola: Tsipras. Fiumi di inchiostro si sono sprecati per analizzare la situazione di Atene. In particolare, il rischio-contagio. Ebbene, alcuni numeri aiutano a capire la situazione. Secondo il terminale Bloomberg, la correlazione tra il BTp decennale e quello ellenico al 30 maggio scorso era allo 0,82. Questo significa che i due titoli erano connessi in maniera univoca. L'andamento al ribasso di uno portava giù l'altro e viceversa. Il 29 gennaio scorso la correlazione è diventata fortemente negativa (-0,9). Cioè i due bond vanno in direzioni opposte: se uno sale l'altro scende. La situazione, è l'affermazione degli esperti, mostra come il rischio contagio sia circoscritto. Il muro costruito da Draghi attraverso il Qe, almeno nel breve periodo, impedisce che Paesi come l'Italia (o il Portogallo e la Spagna)vengano penalizzati dalla speculazione che, infischiandosene delle sofferenze della gente provata da anni di recessione, flagella Atene. Diverso è, invece, il tema più strettamente politico della vicenda. Nel 2015 l'Eurozona è attesa ad importanti appuntamenti elettorali. In particolare, al di là delle votazioni generali in Polonia e Gran Bretagna, c'è chi guarda già a dicembre e alle urne che si apriranno in Spagna. A Madrid, è noto, il movimento euro-scettico Podemos ha il vento in poppa. Un rischio? È tutto da vedere. L'austerity per l'austerity ha mostrato scarsa efficacia. Posizioni differenti, se giocate con intelligenza e pragmatismo, sono un'opportunità. Da cogliere. Diverso, ovviamente, l'atteggiamento dei mercati. Dopo la vittoria di Tsipras (che non vuole l'uscita dall'euro) la volatilità dell'Euro stoxx è infatti schizzata verso l'alto. Il segnale, inequivocabile, che il Qe di Draghi ha più forza difensiva (sui titoli di Stato) che propulsiva (sulle Borse).