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Il tesoro dei Ligresti puntava la Svizzera

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Il tesoro dei Ligresti puntava la Svizzera

i movimenti

Tra il 24 e il 30 gennaio

i figli dell’ex patron FonSai

hanno cercato di portare

il denaro oltreconfine:

la Gdf li ha bloccati

torino

Una storica fiduciaria italiana, da un lato. Dall’altro, una serie complessa di operazioni non comunicate alle autorità, come previsto dal decreto antiriciclaggio. Questi gli ingredienti di una nuova pagina nell’affaire FondiariaSai (ex) scritta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino, con operazioni sospette per 16,7 milioni di euro in capo a Giocchino Paolo, Jonella e Giulia Ligresti.

Gli agenti hanno appurato che tra il 24 e il 30 gennaio i figli dell’ex patron della compagnia assicuratrice, nel pieno delle indagini a loro carico, sia della procura di Torino che di Milano, avrebbero predisposto movimentazioni su pacchetti di azioni Unipol Sai, intestate alle tre società lussemburghesi a loro riconducibili, cioè Limbo Invest Sa, Canoe Securities Sa e Hike Securities Sa. Si tratta del tentativo, secondo i militari, di liquidare l’intero pacchetto – 4,7 milioni in capo a Giocchino Paolo, 4,67 milioni rispettivamente per Jonella e Giulia Ligresti, oltre a 600mila euro di dividendi – e mettere “in sicurezza”, su conti correnti elvetici, le risorse pari a circa 14 milioni di euro, per sottrarle alla «pretese della giustizia italiana». Somma complessiva a cui si sommano due milioni di euro che Salvatore Ligresti, secondo la ricostruzione dei militari, avrebbe trasferito in Svizzera nel 2012.

Un tentativo, appunto, non andato a buon fine proprio per l’intervento, stando alla ricostruzione fatta della Guardia di Finanza, del Nucleo di Polizia tributaria che nel mese di febbraio dell’anno scorso aveva accertato e bloccato il tentativo di trasferimento in Svizzera di una prima tranche di fondi, pari a due milioni e mezzo di euro. Risorse sulle quali era poi stato predisposto il sequestro conservativo da parte della Procura di Torino, proprio per evitare che venissero sottratte alla disponibilità degli inquirenti.

A seguito dell’accertamento condotto dai militari, la società – Compagnia fiduciaria nazionale Spa, con sede a Milano – e il suo direttore sono stati segnalati al ministero dell’Economia e delle Finanze e alla Banca d’Italia. Una violazione che potrebbe costare caro, la sanzione amministrativa massima, infatti, ammonta a 6,7 milioni, con conseguente pubblicazione del provvedimento sanzionatorio su almeno due quotidiani.

È probabile che da questa ulteriore puntata non sfocerà una nuova indagine della Procura di Torino, mentre in Tribunale, dal novembre scorso, si sta svolgendo il procedimento a carico di Jonella e Salvatore Ligresti e degli ex vertici di Fondiaria Sai per i reati di falso in bilancio e manipolazione di mercato, ipotizzati dal pm Marco Gianoglio.

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