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Perquisiti i clienti «privilegiati»

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Perquisiti i clienti «privilegiati»

  • –Stefano Elli

l’accusa

La prassi sui prestiti avrebbe avuto l’obiettivo di rafforzare

i ratio patrimoniali «dopando» il Tier 1, innalzandolo dal 6,3 all’8

;MILANO

Le 17 perquisizioni a tappeto effettuate da Torino al profondo Nord Est puntano a dimostrare una prassi operativa in uso a Veneto Banca - perlomeno ne è convinta la procura romana -: quella di finanziare imprese, persone giuridiche e fisiche «piazzando» contestualmente i titoli della banca a clienti affidati e affidabili. Uno schema di scambio non proprio alla pari, che ricorda da vicino quello già utilizzato alla Banca popolare di Lodi ai tempi della gestione di Gianpiero Fiorani. Obiettivo della manovra: rafforzare i ratio patrimoniali «dopando» il Tier 1, il parametro che misura il coefficiente di rischio, innalzandolo dal 6,3 all’8. Tra coloro che hanno ricevuto la «visita» dalla Guardia di Finanza dei due Nuclei delegati alle indagini (quello speciale di polizia valutaria e quello di Polizia tributaria di Venezia) spiccano nomi pesanti, in taluni casi pesantissimi, dell’imprenditoria locale e nazionale. Tutti, va sottolineato, non sono indagati, essendo allo stato iscritti nell’apposito registro unicamente i vertici della banca Vincenzo Consoli e Fabio Trinca (vedere pezzo nella pagina accanto). E così tra le società visitate dai finanzieri spunta la torinese Mdb Consulting, di Marco De Benedetti, figlio di Carlo, già country manager del fondo di private equity Carlyle e già amministratore delegato di Telecom che, contattato dal Sole24ore, si è limitato a commentare: «Si tratta di problemi che riguardano la banca e non noi». Sempre a Torino, poi, i militari hanno visitato l’abitazione di Ivana Martino, moglie di Pietro D’Aguì, vicepresidente di Banca Intermobiliare, il salotto finanziario torinese che, dal 2010, era entrato a far parte del gruppo Veneto Banca, salvo uscirne nel 2014 con un’operazione di cessione del 51,4% che da Montebelluna ha riportato la Banca sotto il controllo piemontese. Tra i soggetti che hanno subìto le perquisizioni figurano anche alcuni parenti di consiglieri ed ex consiglieri di amministrazione della banca veneta, come Claudio Biasia, imprenditore del fashion, fratello di Francesco, già nel Cda della ex popolare di Asolo e Montebelluna, e ancora Gianfranco Zoppas, cavaliere del lavoro, e titolare delle Zoppas Industries, ex membro del cda sostituito in banca dallo scorso aprile dal figlio Matteo. Contattato dal Sole24ore, Zoppas, ha preferito non commentare; così come Giuseppe Stefanel, industriale della moda, anche lui affidato personalmente da Veneto Banca. Ma soprattutto tra i gruppi di aziende che hanno ricevuto la visita della Guardia di Finanza nella giornata di ieri c’è la Modena Capitale Banking partecipations con sede legale a Modena in Corso Vittorio Emanuele al 41. Si tratta di una holding di partecipazioni con interessi ramificati in vari settori: assicurativo, bancario, e financo nelle energie rinnovabili, che ha la propria capogruppo La Zevenplint a Curacao.

Tra gli azionisti di riferimento della società modenese troviamo anche una vecchia conoscenza del mondo delle banche popolari. Gianpiero Samorì: Samorì, che ora non figura direttamente in società avendo lasciato il proprio posto alla figlia, resta tra gli azionisti di riferimento della holding. Di lui le cronache hanno ripetutamente parlato negli scorsi anni per essere stato un combattivo protagonista di alcune infuocate assemblee tenutesi in un’altra banca popolare, la Banca popolare dell’Emilia Romagna, anch’essa interessata al decreto per la riforma delle banche cooperative annunciata dal governo guidato da Matteo Renzi. In seguito Samorì tentò, senza molta fortuna, l’avventura politica affiancando Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. Le ultime notizie davano per imminente un suo ingresso nel variegato mondo del corpo diplomatico sammarinese. Anche in questo caso da Modena holding si tiene a far sapere che, non risultano indagini a carico e si aggiunge che non risultano esposizioni rilevanti nei confronti della banca veneta. Accanto a questi nomi noti in ambito finanziario e imprenditoriale ve nes sono altro di minor impatto mediatico. è il caso di Loris Beghetto, titolare della Scilm di Tombolo (cucine all’avanguardia) e di Alberto Stella della Costemar della Ge.do.San. e della Folco immobiliare.

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