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3/9 Borse, strategie di primavera / Effetto “Qe”…

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    3/9 Borse, strategie di primavera / Effetto “Qe” “quasi” superato, ora contano gli utili

    «Buona parte delle performance passate delle azioni europee ha parecchio a che fare con il «qe»; per quelle future occorrerà guardare altrove – sottolinea Marco Piersimoni, senior portfolio manager di pictet asset management-. Mi spiego meglio: il «qe» è l’arma finale contro il rischio deflattivo, paragonabile per efficacia al “whatever it takes” contro il rischio di disintegrazione dell`euro del luglio 2012. Avere messo in campo un`arma in grado di sconfiggere la deflazione vale parecchio per le borse: in deflazione gli utili scendono, quindi le azioni “valgono” poco, ossia hanno multipli bassi. Questa ero lo scenario di autunno 2014. Da allora, il mercato ha iniziato a prezzare la reazione della Bce a questo rischio, votando infine il successo della manovra tramite un significativo aumento dei multipli. I prezzi sono quindi saliti in quanto é scemata la preoccupazione, non perché siano saliti gli utili. Il grosso di questo movimento è alle spalle: guardando avanti, serve la crescita degli utili. Gli analisti prevedono crescita degli utili del 10% per eurostoxx e di quasi il 30% del ftsemib. I movimenti 2015 hanno incorporato completamente l`aumento delle valutazioni ed almeno parzialmente la crescita degli utili. A partire dai livelli attuali, sarà difficile aspettarsi di più di gudagni a singola cifra. Una pausa di riflessione potrebbe arrivare col riprezzamento delle mosse della Fed. L’Europa ha lo schermo del «qe», ma il vecchio detto “don’t fight the Fed” è duro a morire...».

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