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6/9 Borse, strategie di primavera / Non sono da escludere forti…

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    6/9 Borse, strategie di primavera / Non sono da escludere forti ritracciamenti

    «L'eccesso di acquisti sui listini azionari europei ha di recente raggiunto livelli abbastanza elevati, soprattutto sul Dax. Per esempio il Relative Strenght Index (Rsi) a cinque settimane sul Dax si attesa attorno ai 93,5 punti, uno dei livelli più alti dell'ultimo decennio. Ciò espone le medie a forti ritracciamenti nel breve termine – prevede Lorenzo Di Mattia, gestore dell'HI Sibilla Macro Fund di Hedge Invest Sgr -. L'outlook nel medio-lungo termine resta comunque molto positivo per i listini europei, poiché i fattori che hanno dato il via alla sovraperformance – cioè l'abbondante liquidità e la crescita migliore delle attese sia economica sia degli utili societari – resteranno validi per molti mesi, probabilmente per più di un anno. Le azioni europee sono ancora sotto-valutate rispetto agli utili normalizzati, ma anche rispetto ai listini a stelle e strisce e anche di più persino se comparate con i titoli di Stato europei. Gli investitori di lungo termine dovrebbero mantenere una esposizione lunga sull'azionario europeo, sebbene potrebbe aver senso tenere posizioni un po' più leggere in modo tale da avere la flessibilità necessaria a gestire un eventuale ritracciamento, invece di farsi prendere dal panico. Sono dunque probabili ulteriori rialzi dell'8-10% nei prossimi 12-18 mesi per la maggior parte degli indici europei».

    Secondo Didier Van De Veire, cfa, head of european equity management, Petercam «i mercati europei stanno andando bene sulla scia del programma di Quantitative Easing lanciato dalla Bce, della conseguente debolezza dell'euro, dei prezzi del petrolio bassi e del migliorato contesto macroeconomico. Per la prima volta da molto tempo, i fondamentali economici stanno diventando molto più solidi. Ciò si vede ad esempio nella fiducia dei consumatori e nelle vendite al dettaglio. L'azionario europeo risulta attraente anche rispetto ad altre classi di attivi, in particolare in confronto all'azionario statunitense. Se il meccanismo di mercato di reversal to the mean si realizzasse, e noi crediamo che sarà così, allora bisognerà aspettarsi un ulteriore incremento delle performance. L'unica cautela da tenere presente è che, a livello assoluto, l'azionario europeo non è più economico e che molte delle buone notizie sono già state scontate dal mercato».

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