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la giornata dei mercati

Tokyo, il Nikkei chiude male (-1,05%) un ottimo primo trimestre 2015

L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in ribasso dell'1,05% a quota 19.206,99 punti, ma su base trimestrale mantiene un robusto guadagno complessivo vicino all'11 per cento.

Nell'ultima sessione dell'anno fiscale 2014, la precedente ascesa di Wall Street e di varie Borse europee e asiatiche non è bastata a spronare il mercato azionario giapponese, che ha oscillato nei due sensi in una fascia ristretta per poi cedere nel finale. Cio' anche se lo yen e' tornato a indebolirsi sopra quota 120 nei confronti del dollaro. Una pausa dopo il rally: la Borsa giapponese, nonostante una complessiva debolezza nelle ultime sessioni, chiude il trimestre con la performance migliore nell'arco di due anni. Un risultato al quale ha contribuito la debolezza dello yen nei confronti del biglietto verde.

L'indice Nikkei aveva toccato un picco all'inizio della scorsa settimana a 19.778,6, senza riuscire ad arrivare alla soglia dei 20mila punti. La cautela degli investitori pare legata anche all'attesa per l'importante sondaggio sulla fiducia delle imprese (il rapporto Tankan) che domani la Banca del Giappone rilascera', dando indicazioni ulteriori sullo scenario per gli investimenti di capitale (dopo che ieri i dati sulla produzione industriali hanno deluso, risultando in calo superiore alle aspettative). Un catalizzatore di future ulteriori avanzate dei corsi a Tokyo potrebbe essere la componente degli utili aziendali, che per l'intero esercizio cominceranno a essere resi noti verso la fine di aprile fino a meta' maggio: in proposito le attese sono sostanzialmente positive. Tra i singoli titoli, si segnalano forti acquisti su Fujifilm dopo la notizia della acquisizione della societa' americana di biotecnologie Cellular Dynamics per 307 milioni di dollari.

Intanto il governo giapponese ha deciso di estendere le sanzioni nei confronti della Corea del Nord, dopo che le prospettive di un approfondimento delle indagini sui cittadini giapponesi rapiti negli anni ‘70 e scomparsi non hanno fatto i progressi sperati.

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