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Holcim-Lafarge, rischio stop

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Holcim-Lafarge, rischio stop

Questo matrimonio (nel cemento) non s’ha da fare. Il miliardario russo Filaret Galchev sta cercando di ostacolare la fusione tra la svizzera Holcim e la francese Lafarge, tormentato matrimonio da cui nascerà il primo gruppo mondiale del cemento. A due giorni dall’assemblea soci che dovrà dare il semaforo verde all’operazione, Galchev, che è il secondo maggiore azionista di Holcim, con una quota del 10,8%, sta facendo pressioni per rinegoziare l’intesa. Il 51 enne miliardario russo considera «non soddisfacente» l’offerta di Holcim e ha respinto la proposta del presidente della società svizzera, Wolfgang Reitzle di dargli un posto nel cda di LafargeHolcim, il
nuovo gruppo destinato a diventare il maggior cementificio al mondo.

Nei giorni scorsi era stata annunciata la nuova intesa, arrivata dopo l’insoddisfazione espressa in particolare dagli azionisti di Holcim. Il nuovo accordo prevede un rapporto di scambio sulla base di 9 azioni Holcim per 10 azioni Lafarge. Il rapporto di scambio era stato in precedenza stabilito in 1 titolo Holcim per 1 titolo Lafarge. Reitzle sarà affiancato dal francese Bruno Lafont alla presidenza del consiglio di amministrazione del nuovo gruppo.

Entrambi saranno quindi copresidenti del cda. In precedenza era stata prevista la presidenza per Reitzle.
D’altro canto Lafont non diverrà quindi ceo, come inizialmente previsto.

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