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Mr Bee e Richard Lee allo sprint finale sul Milan

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RIASSETTI

Mr Bee e Richard Lee allo sprint finale sul Milan

Jérémy Menez (LaPresse)
Jérémy Menez (LaPresse)

La due diligence dovrebbe terminare probabilmente a fine mese. A quel punto si dovrebbe sapere qualcosa di più sul riassetto azionario dell’Ac Milan e su chi potrebbe essere il nuovo azionista del club rossonero. L’analisi dei documenti contabili è in corso in questi giorni da parte dei due investitori in gara, cioè il tailandese Bee Taechaubol e il cinese Richard Lee. Al lavoro di due diligence starebbe partecipando un team nutrito di avvocati: lo studio Chiomenti, che storicamente assiste il Milan e il mondo Fininvest, sarebbe al lavoro per conto del Biscione.

Ma nelle ultime settimane sono entrati in scena anche gli advisor legali dei possibili compratori: cioè lo studio Gianni Origoni Grippo per conto del tailandese Bee Taechaubol e lo studio Ripa di Meana come consulente legale del cinese Richard Lee.

Gli aspetti più tecnici della due diligence sono in mano agli esperti contabili di PricewaterhouseCoopers.

Il tutto avviene mentre è la stessa famiglia Berlusconi ad aprire la strada a un socio asiatico, per la precisione cinese: «L’Asia - ha spiegato Barbara Berlusconi ieri durante la presentazione del rinnovo dell’accordo commerciale con Audi - è un traguardo importante e guardiamo al mercato cinese con grande attenzione».

Settimana prossima sono poi attese le management presentation con la presenza dei due amministratori delegati del club, cioè Barbara Berlusconi e Adriano Galliani.

Di sicuro, le due settimane che mancano alla fine di aprile, saranno cruciali per capire le reali chance del tailandese Bee Taechaubol e del cinese Richard Lee nella corsa che porta alla conquista del club rossonero. Soprattutto saranno due settimane fondamentali per capire le reali disponibilità finanziarie dei due potenziali compratori.

In effetti Silvio Berlusconi ha sempre detto che la valutazione del Milan si aggirerebbe attorno al miliardo di euro. Difficile pensare che alla fine il riassetto avvenga a questa cifra. Molto più probabile che già un valore di 500 milioni per la società rossonera possa essere una buona base di trattativa. In ogni caso serviranno tanti soldi: non solo per comprare il Milan, ma anche per fare la successiva campagna acquisti.

Resta proprio questo l’interrogativo maggiore. I due potenziali acquirenti in due diligence puntano al controllo del club. Ma quanto sono forti finanziariamente? Del tailandese Mr Bee si dice che abbia un patrimonio personale di un certo rilievo. Ma sono solo voci per ora. Invece l’uomo d’affari di Hong Kong Richard Lee starebbe cercando di costituire una cordata con gruppi cinesi. Secondo quanto indicato nei giorni scorsi dall’agenzia di stampa cinese Xinhua tra i nomi che circolano ci sarebbero quelli del gruppo Wahaha, ma anche i giganti delle Tlc Huawei e dell’e-commerce Alibaba. Tuttavia su questi nomi non c’è mai stata conferma e resta da dimostrare che esista un loro reale interesse al club rossonero. In questi giorni c’è grande riservatezza sullo stato della due diligence. Anche dal club rossonero e dalla Fininvest non viene dato alcun dettaglio. Ieri ci ha pensato Barbara Berlusconi a confermare la delicatezza della trattativa: «In quanto amministratore delegato del Milan ho firmato un patto di riservatezza e non posso rispondere». Di sicuro, se le proposte di Mr Bee e Richard Lee non saranno ritenute interessanti, la due diligence potrebbe essere aperta ad altri investitori che sono in attesa. Magari a quel Wanda Group, che è però interessato soltanto a una minoranza a fronte del progetto stadio. La certezza è che il vento dell’Asia ha cominciato a soffiare sul Milan.

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