Il mercato azionario giapponese si è orientato al ribasso fin dall'inizio degli scambi sull'onda dei precedenti cali presso le Borse europee ed americane. Il Nikkei si è allontanato sempre più dai picchi degli ultimi 15 anni raggiunti nel corso delle contrattazioni di una settimana fa oltre la soglia dei 20mila.
Il ritorno sotto i riflettori del caso Grecia – con le controverse indiscrezioni sull'indisponibilità del Fondo Monetario Internazionale ad acconsentire alla richiesta di dilazioni nel ripagamento dei prestiti concessi ad Atene – ha intaccato la propensione al rischio degli investitori, lasciando presagire la possibilità di nuove turbolenze finanziarie. Non aiuta la circostanza che gli ultimi dati sull'edilizia negli Usa siano risultati inferiori alle aspettative.
Lo yen si è rafforzato nei confronti del dollaro sotto la soglia di un cambio a 119, il che penalizza i titoli delle società giapponesi orientate verso le esportazioni, a partire da quelle dell'elettronica. In questo comparto, Sharp accusa i cedimenti più pesanti, dopo le indiscrezioni su perdite più pesanti del previsto per l'esercizio appena terminato che richiederanno un salvataggio bancario in cambio di una drastica ristrutturazione. Sony risulta altresì sotto pressione dopo che Wikileaks ha pubblicato un numero enorme di documenti riservati di Sony Pictures Entertainment. Pesante anche il titolo di McDonald's Japan, dopo l'annuncio di perdite triplicate e di un piano di ridimensionamento, e quello di Yamaha sull'onda di un downgrading da parte di Goldman Sachs. Molti investitori sul mercato nipponico restano in attesa di nuovi catalizzatori, come le prossime indicazioni sugli utili aziendali nell'esercizio annuale che si è concluso il 31 marzo scorso.
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