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Carige approva l’aumento di capitale ma boccia la nuova governance

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ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

Carige approva l’aumento di capitale ma boccia la nuova governance

L'assemblea degli azionisti di Carige ha deliberato l'operazione di aumento di capitale fino a 850 milioni da offrire in opzione ai soci con voto favorevole del 99% degli azionisti presenti o rappresentati. Durante la discussione di questo punto all'ordine del giorno, la Fondazione Carige (attualmente titolare del 12,5%) aveva annunciato il suo voto a favore dell'operazione chiedendo però al cda - per voce del suo rappresentante Giovanni Domenichini - di valutare l'opportunità «di soprassedere a una o piu' delle dismissioni previste».

Nel piano di rafforzamento del capitale imposto da Bce, Carige ha infatti previsto dismissioni di asset non strategici tra cui Banca Cesare Ponti e Creditis. Sulla richiesta non sono stati fatti commenti da parte dei vertici della banca durante l'assemblea.

L'assemblea ha invece bocciato, a sorpresa, le modifiche statutarie in materia di governance che costituivano l'ultimo punto all'ordine del giorno della parte straordinaria. L'esito del voto è stato determinato dalla posizione sfavorevole rispetto alle modifiche espressa dalla Fondazione Carige attraverso il suo rappresentante Giovanni Domenichini. «Gli interventi sulla governance vengano rinviate a quando la compagine azionaria sara' aggiornata e stabilizzata», ha spiegato il legale riferendosi al prossimo riassetto azionario legato all'aumento di capitale da eseguire. Le modifiche alla governance proposte ai soci, e non approvate, riguardavano le modalita' di elezione del presidente e del vicepresidente, il diritto di casting vote, la possibile introduzione della figura di un direttore generale accanto a quella dell'amministratore delegato, la remunerazione del presidente e del vicepresidente e l'introduzione di un secondo vicepresidente.

I soci di Carige hanno varato anche l'aumento di capitale riservato alle Fondazioni De Mari e Fondazione CrCarrara. L'operazione del valore di 15,8 milioni di euro complessivi è funzionale all'acquisto delle quote di minoranza delle controllate CrSavona e CrCarrara, attualmente detenute dai due enti, da parte di Carige. Tale aumento in natura verra' eseguito prima rispetto alla ricapitalizzazione fino a 850 milioni che sara' offerta in opzione ai soci.

Il titolo Carige, in attesa dell’assemblea, oggi ha vissuto una giornata molto positiva e ha chiuso in rialzo del 4,48 per cento.

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