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Piazza Affari ha ancora spazio per correre

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sondaggio Assiom Forex / Il Sole 24 Ore Radiocor

Piazza Affari ha ancora spazio per correre

Nei prossimi sei mesi Piazza Affari può guadagnare ancora terreno, in aggiunta al 23% che ha già consolidato da inizio anno, mentre l'euro confermerà l'interruzione della discesa e lo spread tenderà ad allargarsi in funzione della crisi greca. È quanto emerge dal sondaggio che Assiom Forex effettua mensilmente, in collaborazione con “Il Sole 24 Ore Radiocor”, tra i propri membri. Del proseguimiento del rialzo dei corsi azionari è convinto il 76% dei soci, mentre il 21% stima che le quotazioni rimarranno stabili.

Alla luce di questo ottimismo, secondo il presidente dell'associazione, Giuseppe Attanà, “è difficile ipotizzare un significativo cambio di opinione nel breve in quanto permangono sia le motivazioni tecniche a sostegno della domanda per questo tipo di asset sia un generale, seppur modesto, ottimismo sulla dinamica dell'economia”. Tuttavia, ammonisce, “anche se il trend di fondo resta sostanzialmente positivo, la lunga corsa di questi primi mesi dell'anno fa presagire un periodo di volatilità più elevata”.

Non mancano infatti le incertezze legate alla crisi greca e al quadro geopolitico. Un mix che ha riportato volatilità sull'obbligazionario, dove lo spread tra il Btp e il Bund è tornato ad allargarsi. Nel sondaggio di aprile emerge che la quota di chi valuta uno spread nei prossimi sei mesi tra 75 e 100 punti base è scesa al 57% dal 76% di marzo. Nel mentre è raddoppiata la percentuale di chi lo stima tra 100 e 125 punti (al 39% dal 20%).

Il rapido peggioramento “lascia intuire – secondo Attanà - che la volatilità sia destinata ad aumentare, soprattutto in funzione delle incognite politiche relative i crescenti movimenti ‘anti euro' in diversi Paesi”. Intanto, secondo gli operatori, non è più scontato che l'euro possa continuare la discesa, almeno non allo stesso ritmo degli ultimi mesi. I dubbi su un'azione rialzista ravvicinata della Fed hanno infatti posto un freno al dollaro. Nella ricerca risulta cresciuta la percentuale di chi vede il cross stabile: al 51% dal 38% di marzo (22% a gennaio). Nel frattempo è diminuita la quota di chi puntava su un ulteriore ribasso dell'euro, al 36% dal 48% (61% a gennaio). L'Italia non è in svendita, gli investimenti esteri fanno solo bene all'economia italiana. Ne è convinta un'ampia maggioranza degli operatori: ben il 76% vede positivamente l'interesse d'oltrefrontiera. “È senz'altro vero – commenta Attanà - che esistono anche dei ‘rischi' connessi a questa tendenza di globalizzazione, ma è altrettanto vero che sarebbe ancor più pericoloso ostacolare questo processo”.

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