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Deutsche Bank avvia tagli da 3,5 miliardi

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Deutsche Bank avvia tagli da 3,5 miliardi

Perimetro ridotto, meno attivi, chiusura di filiali. È una Deutsche Bank più “leggera” quella che punta a tagliare il traguardo del 2020. Ma il colosso tedesco conferma in pieno il suo impegno in Italia, il primo mercato europeo dopo la Germania stessa.

Secondo il piano industriale quinquennale presentato ieri dal management, il gruppo conta di realizzare tagli per 3,5 miliardi di euro e a ridurre la presenza o ad uscire completamente da 7-10 paesi. Nel contempo, saranno chiuse «circa 200 filiali sulle 700 operative in Germania» come fanno sapere fonti interne alla banca. L’Italia, con i suoi 340 sportelli, 2,5 milioni di clienti privati e 65mila clienti corporate, «rimane fuori dal piano di tagli». Tutti i dettagli sul piano, e sulle singole ricadute sui Paesi europei dove il gruppo è presente, dovrebbero essere comunicate entro 3 mesi circa.

Il colosso bancario tedesco vuole adattarsi a un mondo in evoluzione, con un quadro regolatorio sempre più stringente e un contesto economico a macchia di leopardo. Le macro-aree come gli Stati Uniti e l’Asia sono previste in crescita mentre in Europa i tassi sono attesi a livelli rasoterra per un periodo prolungato. Per questo il gruppo ha alzato il velo su un piano di medio termine che vede un forte riposizionamento geografico (prevista una focalizzazione in Cina e India) e di business. Nel dettaglio, la strategia tratteggiata dai due co-Ceo, Jurgen Fitschen e Anshu Jain, prevede il deconsolidamento di Postbank (entro la fine del 2016) e una revisione del Corporate banking & Securities, settore in cui è tra i protagonisti in Europa e nel mondo, con un assottigliamento per 200 milioni di euro circa. A ridimensionarsi sarà anche la redditività attesa: il Rote (ritorno sul patrimonio tangibile) scende dal 12% precedentemente annunciato al 10 per cento. Forse l’assenza di dettagli ha pesato nella valutazione da parte del mercato, che ha punito il titolo con un calo del 4,6% a Francoforte. La banca aveva annunciato nel weekend un dimezzamento dell’utile netto del primo trimestre a 559 milioni (da 1,1 miliardi) a causa della multa da 1,5 miliardi per la manipolazione del Libor.

Intanto, sempre sul fronte tedesco, va segnalato un aumento di capitale di Commerzbank da 1,4 miliardi di euro. Una volta che l’operazione sarà completata positivamente, il Cet 1 capital ratio dovrebbe migliorare salendo sopra il 10%, considerando una piena applicazione dei parametri di Basilea 3. A fine 2014 era al 9,3% e secondo i dati preliminari del primo trimestre è al 9,5%.

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