Saipem comunica di aver ricevuto notifica dal cliente South Stream Transport BV della revoca della sospensione dei lavori, e della richiesta che Saipem riprenda le operazioni per la costruzione del gasdotto offshore nel Mar Nero. Fin qui la nota ufficiale della controllata Eni. Ma attenzione: l'impegno di Saipem sarà legato al nuovo progetto annunciato nei mesi scorsi da Mosca: il Turkish Stream. Ovvero un supergasdotto che per la prima tratta, ovvero il Mar Nero (dove a Saipem è stato chiesto di riprendere i lavori per la posa delle prima linea) ricalca il progetto del South Stream, che avrebbe dovuto trasportare il gas russo in Europa passando dai Balcani ed evitando - novità assoluta - l'Ucraina.
South Stream, su cui Saipem vantava commesse per 2,4 miliardi, è definitivamente saltato a dicembre per i contrasti politici tra Europa e Russia e da quel momento il committente Gazprom ha immediatamente lavorato a un'ipotesi alternativa: portare il gas russo in Turchia passando sempre dal Mar Nero. Un'opera faraonica che potrebbe avere la stessa portata di South Stream: circa 63 miliardi di metri cubi di gas l'anno.
E la parte del metanodotto che transita per il Mar Nero dovrebbe essere posata proprio da Saipem che, già qualche anno fa, aveva realizzato un gasdotto sottomarino fra il Caucaso russo e la Turchia di portata comunque inferiore.
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