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Viola: «Mps chiuderà l’esercizio 2015 in utile»

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Viola: «Mps chiuderà l’esercizio 2015 in utile»

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Banca Mpschiuderà l’esercizio 2015 con un risultato netto positivo e un utile pre provision tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro. Le stime per l’anno in corso sono state annunciate dall’amministratore delegato Fabrizio Viola e dal cfo Bernardo Mingrone, nel corso della conference call con gli analisti per la presentazione dei dati trimestrali. Nel piano al 2018, poi, è prevista una crescita media annua del 4,8% dei ricavi ed un Roe all’8%.

«Ci stiamo avviando ad attuare un aumento di capitale da 3 miliardi che dovrebbe partire a maggio» ha dichiarato Viola, aggiungendo: «Attendiamo l'autorizzazione della Bce
e faremo di tutto perchè l'operazione sia coronata da successo anche perchè dopo l'aumento di capitale saremo in grado di aumentare il Cet1 ratio sopra il livello minimo assegnato dalla Bce pari al 10,2%». Alla fine di marzo Mps «ha un Cet1 ratio, pari a 10,9%, dato che include già il prossimo aumento di capitale. Per il 2018 nel piano stimiamo un Cet1 al 12% nel 2018». Se il via libera della Bce dovesse arrivare entro questa settimana, la ricapitalizzazione dell’istituto avrà inizio il prossimo 28 maggio, è stato precisato nella conference call.

In avvio di seduta il titolo di Banca Mps guadagnava a Piazza Affari il 4,4% a seguito del ritorno all’utile nel primo trimestre dell’anno. La banca, che aveva annunciato i risultati a fine della scorsa settimana, ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile netto di
72,6 milioni di euro e con un risultato operativo di 614 milioni, pari a una crescita del 63,7% sullo stesso trimestre del 2014. Nel trimestre i ricavi sono ammontati a 1,26 miliardi con una progressione del 32,2% sullo stesso periodo dell'anno scorso. Le commissioni nette sono aumentate del 9,3% sul quarto trimestre 2014 a 443 milioni. Il risultato operativo lordo ammonta a 614 milioni rispetto ai 298 milioni dell'analogo periodo del 2014. Le rettifiche di valore per deterioramento crediti sono allineate a all’anno precedente a 468 milioni mentre le rettifiche di valore per deterioramento di attività finanziarie sono positive per 14 milioni contro i -145,2 miluioni dell'ultimo trimestre 2014.

In un’intervista al Sole 24 Ore, Viola aveva poi annunciato che l’istituto è ora pronto ad aggregazioni: «Il ritorno all’utile di Mps dopo dodici trimestri consecutivi di perdita è il segnale che la svolta gestionale della banca sta portando risultati concreti anche a livello reddituale. Ora ci prepariamo all'aumento di capitale da 3 miliardi, che tra l’altro servirà a rimborsare definitivamente l'ultima quota di Monti-bond. Conti in utile e rafforzamento patrimoniale ci pongono in posizione di maggiore forza per trattare poi l'aggregazione con altre banche italiane o estere». L’ad di Banca Mps apriva, quindi, all’ipotesi «industrialmente interessante» di aggregazione con una delle grandi banche popolari italiane che si dovranno trasformare in Spa. E oggi è tornato sul tema confermando la disponibiòità a vagliare il processo di consolidamento del settore.

Tornando al piano industriale triennale, oggi in conference call il cfo ha precisato «Nel 2018 Mps avrà circa 1.800 filiali contro le 3.000 del 2012», aggiungendo che nei prossimi tre anni è prevista la chiusura di altri 350 sportelli, mentre 700 saranno ristrutturati.
«Sono previsti risparmi per 23 milioni di eur»” con l’obiettivo «di gestire la clientela in maniera più efficace, importando il modello banca online Widiba e digitalizzando tutta
la banca».

Infine sull’ipotesi bad bank, Viola ha sottolineato: «non si conosce ancora il contenuto del progetto, non abbiamo visto una bozza; anche noi stiamo aspettando per vedere come il Governo intende procedere. So che vi sono una serie di problemi a livello di rispetto delle regole sugli aiuti di Stato. È possibile che il Governo possa introdurre una serie di
cambiamenti nell'attuazione delle regole di recupero per migliorare i tempi di recupero delle sofferenze, che in Italia sono abbastanza lunghi rispetto al resto d'Europa.
Questo credo che sia un passaggio fondamentale per migliorare il fair value delle sofferenze». Per Viola, «qualsiasi cosa che possa ridurre i tempi di recupero è positivo. È un punto sicuramente importante per le banche italiane e per Mps che ha una notevole esposizione agli Npl».

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