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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2015 alle ore 09:11.
L'ultima modifica è del 21 maggio 2015 alle ore 18:27.
Daimler, utile raddoppiato nel trimestre
Il gruppo tedesco che controlla i marchi Mercedes e Smart ha praticamente raddoppiato gli utili nel trimestre (da 1,08 a 2,05 miliardi) su un forte incremento del fatturato; meno vistosa, ma ugualmente significativa, la performance operativa della divisione auto (da 1,18 a 1,84 miliardi con un margine salito dal 7 al 9,4%). Dopo anni difficili, il rinnovamento della gamma e il ringiovanimento dell’immagine stanno aiutando la casa di Stoccarda a riguadagnare terreno rispetto alle rivali storiche Audi e Bmw (+18% le vendite di auto nel trimestre); la lotta per la supremazia nel premium di qui a fine decennio sarà estremamente accesa.
General Motors, i ricavi risentono del rallentamento di Brasile e Russia
Il numero uno dell’auto americana ha ottenuto in Nordamerica un utile operativo di 2,2 miliardi di dollari, il migliore dalla rinascita dopo il Chapter 11, nel 2009. Il margine sfiora il 9%, un livello simile a quello dei marchi premium (e della Toyota). Le consegne a livello di gruppo sono però calate di 77mila unità, principalmente a causa di Brasile e Russia (quest’ultima ha comportato anche un onere straordinario di 400 milioni). A differenza dei costruttori europei, la rivalutazione del dollaro ha pesato qui negativamente sui ricavi, scesi da 37,4 a 35,7 miliardi di dollari (lo stesso è accaduto alla rivale Ford). L’Europa rimane in rosso (sia pure in calo da 284 a 239 milioni di dollari) con la Russia che controbilancia negativamente gli sforzi di risanamento di Opel.
Ford, frenata sul mercato nordamericano
Vendite in lieve calo, profitti automotive stabili ma frenata in Nordamerica da 1,5 a 1,35 miliardi di dollari. I numeri della Ford non sono brillanti ma il numero uno Mark Fields -che ha preso l’anno scorso il posto del mitico Alan Mulally - ha assicurato ai soci che la seconda metà dell’anno andrà meglio. Sui conti delle attività Usa ha pesato paradossalmente una scommessa tecnologica: il lancio della nuova versione del pickup F-150 (il veicolo più venduto in tutti gli Stati Uniti) con carrozzeria in alluminio per ridurre peso e consumi. I ritardi nell’avvio della produzione e i difetti di gioventù hanno causato la perdita di 100mila unità prodotte nel 2014, con un effetto che si è trascinato nel primo trimestre (-2% le vendite, in un mercato ancora in crescita).
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