Mediolanum Vita punta alle Pmi e investe 5 milioni di euro nel fondo chiuso Tenax Credit Italian Fund, un prodotto di diritto irlandese che ha come obiettivo raccogliere 150 milioni per finanziare piccole media imprese italiane. La partenza è prevista per inizio giugno e al momento è stata già incassata la metà della cifra target. Lo hanno annunciato Ennio Doris, ad di Mediolanum, e Massimo Figna, ceo e fondatore di Tenax Capital, società di asset management nata nel 2004.
Doris ha sottolineato la difficoltà per le piccole medie imprese italiane di ottenere finanziamenti da parte degli istituti di credito, evidenziando quindi la necessità di trovare canali alternativi agli sportelli. «Le banche hanno 200 miliardi di crediti in sofferenza contro i 41 pre crisi- ha affermato Doris - in più dal'1 gennaio 2016 entrerà in vigore la nuova regola europea “bail in” che non permette più salvataggi governativi e un fondo che raccoglie capitale di rischio da parte di imprese può prestare denaro con più tranquillità». Massimo Figna ha evidenziato la forte incidenza dal debito bancario in Italia e quindi il potenziale di crescita di canali alternativi. «Difficile che le pmi possano avere ancora credito quando le banche rappresentano già il 70% dei crediti alle imprese contro una media europea del 40% e del 30% del mondo anglosassone. Oggi una banca non eroga a più di 3/4 anni e per periodi più lunghi servirebbe un raddoppio di capitale non controbilanciato da un aumento di redditività». In pratica secondo Figna questo 70% può solo ridursi. Il fondo si concentra su circa 1.200 aziende italiane con un fatturato compreso tra 50 e 200 milioni, un rapporto tra debito ed ebitda inferiore a 4,5 volte e ha una durata di 7 anni. L'obiettivo di rendimento è 3 punti in più rispetto al BTp di pari durata, mentre il tasso d'interesse richiesto si aggira intorno al 6%. Si rivolge a compagnie di assicurazioni che in Italia per l'80% sono investite in titoli di Stato, contro il 37% delle compagnie europee o il 15/20% di quelle Usa o inglesi. «La nostra ambizione- prosegue Figna - è raccogliere capitale dalle compagnie assicurazioni estere. Dobbiamo essere prudenti e non andiamo su profili obbligazionari rischiosi. Vogliamo essere l'alternativa al BTp».
Mediolanum ha già impostato iniziative rivolte al mondo delle piccole medie imprese con il fondo aperto Sviluppo Italia che investe solo in bond e azioni di pmi e United Ventures un veicolo di Venture Capital attraverso il quale sono stati investito 3 milioni per sostenere imprese tecnologiche italiane. «Il problema del nostro paese - ha concluso Doris - è avere un'economia ingessata perché mancano capitali di rischio e finanziamenti a lungo termine e questo succede perché il nostro sistema è bancocentrico. Anche l'imprenditore italiano si deve aprire e accettare il capitale di rischio. Dobbiamo muoverci in un mondo più flessibile».
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