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Marchionni, la prima ceo italiana al Nyse

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Marchionni, la prima ceo italiana al Nyse

Cominciamo da un primato non irrilevante: Federica Marchionni, romana di nascita, milanese di spirito, americana di vocazione è la prima donna italiana a diventare ceo di un’azienda Usa quotata in Borsa, Lands' End, uno dei più conosciuti gruppi di abbigliamento e arredo in Usa che è fra l’altro, il fornitore preferito dei celebri maglioni del quasi omonimo Sergio Marchionne, ceo di Fca. Il gruppo, con sede a Dodgeville nel Wisconsin, ha un giro d’affari di 1,6 miliardi di dollari e un valore di mercato di circa un miliardo. Presto di primati ce ne saranno altri: il New York Stock Exchange le ha chiesto di andare a scampanellare appena possibile l’apertura delle contrattazioni dal classico balconcino. Ma il primato più importante sarà quello di domani: dopo qualche mese come ad avrà il suo primo incontro con gli azionisti e presenterà il programma per rilanciare il gruppo in un momento in cui il settore al dettaglio in genere ha mostrato di soffrire. Oggi ci saranno anche i risultati trimestrali e secondo gli analisti non andranno benissimo, ma sono risultati che appartengono ancora alla gestione passata. Marchionni per piglio, decisione e ambizione è un manager che guarda in avanti: «Dobbiamo voltare pagina, ma non mi chieda di illustrarle il piano strategico prima che possa persentarlo agli azionisti – mi dice in un’intervista con il nostro giornale – posso dirle però che se sono qui è per cambiare molte cose puntando a un forte rilancio».

Il mercato attende e le aspettative e la curiosità sono elevate: Marchionni è una donna giovane, potrebbe essere una modella sulle copertine dei cataloghi del suo gruppo, ha contribuito all’affermazione di Dolce e Gabbana in America, dove lavorava prima di essere reclutata da Lands’ End, ma, soprattutto ha molto entusiasmo e molta energia che dedica a una sola parola d’ordine: espansione. Si aggiunge a un drappello avanzato di manager italiani a cui aziende americane o globali quotate in Borsa hanno affidato la guida, fra questi proprio Sergio Marchionne, ma anche Fabrizio Freda, alla guida di Estee Lauder con risultati spettacoli e Lamberto Andreotti alla guida del colosso farmaceutico Britsol Myers Squibb. «Questo incarico per me è una sfida, ma è anche un riconoscimento importante. Credo che si possa mandare un messaggio forte alle ragazze italiane che, come me appena laureata, vogliono farsi strada. Io ho imparato che tutto è possibile. Anche diventare ceo di un’azienda quotata in Borsa in America».

Dopo una laurea in economia alla Sapienza di Roma, Marchionni comincia la sua carriera in Ericsson. Poi passa a Phillips a Samsung e infine alla Ferrari dove gestisce la divisione merchandising. Per caso incontra Dolce e Gabbana in un aeroporto e con loro parte l’avventura che l’ha portata in America. «Da sempre avevo una gran voglia di confrontarmi con il mercato americano, a questo punto i miei desideri sono stati esauditi. Ora starà a me portare i risultati». Cosa dirà domani? Lands’ End nasce nel 1963 come produttore di abbigliamento per velisti, poi diversifica. Nel 2002 fu acquistata da Sears per due miliardi di dollari prima di uno spin of che l’ha portata in Borsa appena un anno fa. Abbiamo analizzato il mercato e sentito analisti per concludere che Marchionni ha tre direttrici per la crescita: nuovi consumi, arricchendo dunque le varie linee di prodotto; nuovi canali di distribuzione e qui forse si potrà puntare su internet ma anche su più negozi visto che ce ne sono circa 13 soprattutto nel Midwest; nuovi mercati: oggi Lands' End, conosciutissimo in America, perché è di fatto fornitore esclusivo delle divise scolastiche alle famiglie è meno presente all’stero, solo in Gran Bretagna, Germania Giappone, Francia e Austria. Da domani come dice il nome “Lands End”, la «fine della costa» non c’è dubbio che sorprenderà i suoi azionisti mostrando orizzonti lontani.

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