ELMAU - Il titolo di Deutsche Bank guadagna l'8% in apertura a Francoforte dopo la «purga» al vertice e la nomina del nuovo ceo. A metà giornata l’incremento si è poi assestato intorno al 6 per cento.
Ieri si è consumato un terremoto ai piani alti della banca tedesca. I due amministratori delegati, travolti da una serie di scandali e controversie giudiziarie e alle prese con il calo senza precedenti della fiducia degli azionisti del maggiore gruppo bancario tedesco, hanno rassegnato le dimissioni e verranno sostituiti dall'ex direttore finanziario di Ubs, John Cryan. Anshu Jain lascerà l'incarico alla fine di giugno e resterà come consulente fino a fine anno, mentre Juergen Fitschen resterà fino alla prossima assemblea, nel maggio 2016, nell'intento di assicurare la transizione. Il contratto dei due, che erano stati nominati nel 2012 per dare una nuova rotta all'istituto di Francoforte dopo gli anni della tumultuosa espansione sotto Josef Ackermann, avrebbe dovuto terminare nel 2017.
Le doppie dimissioni, appena due settimane dopo che il consiglio di supervisione della banca aveva assegnato maggiori poteri a Jain, aprono un altro capitolo nella travagliata storia di Deutsche Bank degli ultimi anni. Jain, di origine indiana e mai del tutto accettato dall'establishment tedesco, era stato scelto in quanto responsabile dell'investment banking, la divisione che da anni produce la stragrande maggioranza degli utili. È proprio in quest'area, però, negli anni in cui era sotto la guida diretta di Jain, che Deutsche Bank si è trovata coinvolta negli scandali sulla manipolazione del tasso interbancario Libor e dei tassi di cambio, che sono costati al gruppo multe record da parte delle autorità di vigilanza americane, britanniche ed europee. Il parziale ridimensionamento dell'investment banking, insieme alla cessione di Postbank, la banca al dettaglio acquistata dalle Poste tedesche a caro prezzo alcuni anni fa nel tentativo, fallito, di diversificare le fonti di profitto, era una componente importante della strategia di Deutsche elaborata dai due Ceo.
Fitschen, che era stato chiamato ad affiancare Jain in virtù dei suoi rapporti con la comunità economica e finanziaria tedesca, era apparso a molti investitori meno incisivo nel determinare il futuro della banca e si è trovato a sua volta coinvolto in un processo, nel quale nega ogni addebito, sul fallimento del gruppo Kirch ed è imputato a Monaco di Baviera.
Nei giorni scorsi è emerso anche il coinvolgimento di Deutsche Bank in una vicenda di riciclaggio di denaro sporco da parte di alcuni clienti russi della banca, oggetto di un'inchiesta da parte delle autorità russe.
La decisione sulla sostituzione dei due amministratori delegati è stata presa oggi, domenica, dal consiglio di sorveglianza. Il gruppo si era trovato sotto forte pressione all'ultima assemblea degli azionisti, un mese fa, da parte di alcuni grandi investitori istituzionali. Solo il 61% dei soci presenti in assemblea, il minimo storico, aveva votato a favore del management. La posizione dei due amministratori delegati appariva ora difficilmente sostenibile.
Il nuovo amministratore delegato, John Crayn, 54 anni, è un veterano della Warburg e della Ubs, di cui è stato direttore finanziario fra il 2008 e il 2011, anni in cui la banca svizzera ha dovuto elaborare la propria risposta agli effetti negativi della crisi finanziaria globale e ridimensionare le proprie attività, quello che, secondo molti investitori, dovrà fare anche Deutsche Bank. Dal 2013 Crayn faceva parte del consiglio di sorveglianza della banca tedesca.
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