Bruxelles lancia un assist importante a favore del corridoio est-ovest del gas e del Midcat, il progetto per il terzo canale di collegamento tra Francia e Spagna, nella parte est dei Pirenei, tasselli cruciali della strategia di Snam e di Tigf, la società francese rilevata dalla spa guidata da Carlo Malacarne insieme a Edf e al fondo sovrano Gic, affiancati di recente anche da Crédit Agricole Assurances. La commissione europea ha infatti firmato in Lussemburgo con i governi di Francia, Spagna e Portogallo, un memorandum of understanding per l’avvio di un gruppo di lavoro di alto livello che dovrà favorire la realizzazione delle interconnessioni mancanti nell’Europa sud-occidentale, in particolare tra la penisola iberica e il Vecchio Continente, a cominciare proprio dal Midcat, inserito nell’ottobre 2013 nella lista dei “progetti d’interesse comunitari”.
Il motivo dell’accelerazione è chiaro: spingere su quella direttrice che, per l’approvvigionamento dell’Europa, ancora troppo dipendente dalla Russia, potrebbe risultare cruciale visto che la Spagna ha riserve piene al 99,7 per cento e un enorme potenziale praticamente inutilizzato.
Non a caso, Malacarne ha puntato da tempo su quell’asse e, intervenendo nei giorni scorsi a Parigi, in occasione del World Gas Conference 2015, il congresso mondiale di settore, ha ricordato «che abbiamo bisogno di trasportare il gas al di fuori della Spagna, ma c’è un collo di bottiglia al confine con la Francia». Un nodo che l’Europa vuole risolvere per beneficiare del potenziale iberico - da 20 a 25 miliardi di metri cubi di gas in più l’anno - sbloccando il fronte infrastrutture a partire proprio dal Midcat che, con i suoi 8 miliardi di metri cubi, raddoppierebbe la capacità di trasporto tra i due paesi.
Qui entra quindi in gioco Tigf, impegnata insieme a Enagas (l’operatore iberico) e ai francesi di GRTgaz nel progetto di gasdotto. Una decisione finale d’investimento ancora non c’è, ma Malacarne ha spiegato a Parigi che la partecipata francese presenterà l’anno prossimo il piano finanziario del nuovo gasdotto alla Cre, l’Authority transalpina dell’energia. Il nuovo “tubo” dovrebbe costare complessivamente un miliardo di euro e l’esborso per Tigf si aggirerà sui 350 milioni di euro. «Promuovere le interconnessioni di gas Francia-Spagna fa parte delle priorità dell’Unione europea - ha spiegato l’ad di Snam - per cui è difficile immaginare che il nostro piano non sarebbe stato accettato».
Da parte francese, va detto, si sono registrate infatti delle resistenze rispetto alla necessità di sbottigliare i collegamenti con la Spagna. E la stessa Cre - che, a gennaio 2014, aveva sondato il settore sull’opportunità di procedere alla costruzione di un terzo gasdotto tra i due paesi -, aveva raccolto qualche perplessità degli operatori transalpini, convinti che le condizioni del mercato non fossero soddisfacenti per sostenere un simile investimento.
Ma Bruxelles vuole andare avanti senza indugi, come ha fatto chiaramente intendere anche il commissario europeo all’Energia e al clima, lo spagnolo Miguel Arias Canete, intervenendo a marzo a un convegno sul Tap (altro tassello che l’Europa considera cruciale per il suo futuro energetico): «Sosteniamo pienamente il progetto Midcat, in programma per il 2020.
Il suo successo richiede il rafforzamento delle reti interne di gas, in particolare in Francia, e una più stretta cooperazione tra gli operatori dei sistemi di trasmissione. Vogliamo trasformare l’interconnessione tra la penisola iberica e il resto d’Europa in un vero e proprio corridoio iberico del gas». Prorio quell’asse est-ovest, su cui, insieme al corridoio nord-sud, è orientata da tempo la bussola di Snam.
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