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Mondadori, lunedì l'offerta per Rcs Libri

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Mondadori, lunedì l'offerta per Rcs Libri

  • –di S.Fi

Mondadori esce allo scoperto sull'affaire Rcs Libri. Lunedì presenterà formalmente un'offerta per comprare dalla casa editrice del Corriere della Sera la sua divisione libraria. Metterà sul piatto tra i 130 e i 150 milioni per conquistare marchi storici e prestigiosi come Bompiani e Adelphi e così battezzare il più grosso editore di libri in Italia (ipotesi che ha già creato qualche mal di pancia nel mondo degli intellettuali).

Nessuna comunicazione o decisione ufficiale è stata annunciata, ma ieri si è tenuto un consiglio di amministrazione del gruppo presieduto da Marina Berlusconi e, come riportato dall'agenzia Reuters, il board è stato aggiornato sullo stato delle trattative con Rcs e un'offerta è attesa entro la scadenza del 29 giugno, ultimo giorno utile per l'esclusiva che era stata concessa. Ernesto Mauri, l'ad della casa editrice di proprietà della famiglia Berlusconi, lo scorso gennaio aveva spiazzato il mercato con una proposta, a sorpresa, fatta ai concorrenti di Rcs. Da allora, i consulenti di Pwc hanno studiato i numeri della divisione Libri. E ieri davanti al cda, in cui siedono anche l'ad di Fininvest Pasquale Cannatelli, i super-consulenti storici della famiglia Mario Resca, Roberto Poli e Bruno Ermolli, è stato illustrato lo stato avanzamento delle trattative con Rcs. Per Mondadori l'operazione è finanziariamente sostenibile: l'esborso sarebbe spesato da linee di credito già esistenti e l'aumento del debito (oggi sceso sotto i 400 milioni) sarebbe compensato dall'aumento atteso della redditività.

Quella che arriverà sul tavolo di Pietro Scott Jovane, l'ad di Rcs, sarà un'offerta allettante. Cosa farà il manager, stretto tra un aut aut cruciale? Rcs si priverà di un asset comunque strategico ma così potrà ridurre la montagna di debiti che gravano sul gruppo (quasi mezzo miliardo)? Oppure deciderà di non impoverire la società, ma così facendo rinuncerà a una grossa iniezione di liquidità, difficile da giustificare davanti agli azionisti?

Secondo quanto risultava al Sole 24 Ore alcune settimane fa, non tutto l'azionariato di Rcs è convinto che per il gruppo sia la soluzione migliore cedere di fretta la Libri senza considerare alternative di valorizzazione prima di decidere. Intanto però Rcs ha già aperto un canale con le banche per rinegoziare i convenant che farebbero scattare un'altra tranche di aumento di capitale se i proventi derivanti dalle dismissioni fossero insufficienti. Oggi mancherebbero 80 milioni per rispettare i vincoli dei finanziamenti, ma dalla cessione di asset non core si potrebbe arrivare a recuperare solo la metà. Ecco perché l'offerta di Mondadori è di quelle difficili da rifiutare.

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