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La Borsa di Tokyo chiude in recupero, Nikkei +0,63%

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La Borsa di Tokyo chiude in recupero, Nikkei +0,63%

L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in progresso dello 0,63% a 20.235 punti. Dopo il tonfo di ieri – il secondo peggiore di quest'anno in percentuale, con un calo di quasi 600 punti, pari al 2,9%, del Nikkei – la Borsa di Tokyo ha avviato le contrattazioni in leggero recupero e si è poi mantenuto su oscillazioni contenute - nonostante il precedente smottamento delle piazze azionarie europee e di Wall Street - nel giorno in cui la Grecia si avvia a saltare la “deadline” per il ripagamento di una trance del suo debito verso il Fondo Monetario Internazionale.

Il recupero frazionale è stato guidato da settori non ciclici come alimentare o farmaceutica e dal trasporto aereo (che dovrebbe beneficiare di un calo delle quotazioni petrolifere). La ricerca di “bargain hunting” su azioni tornate su valutazioni attraenti si scontra però con la minore propensione generale al rischio generata dai timori del Grexit e delle sue conseguenze potenzialmente destabilizzanti sull'Europa e sui mercati internazionali. Così prevale una certa atmosfera attendista in attesa del referendum ad Atene e dei successivi sviluppi.

Con lo yen rafforzatosi in una fascia tra 122 e 123 nei confronti del dollaro e la prospettiva di un periodo di incertezze, la maggior parte degli analisti dubita sulle possibilità di una ripresa a breve del trend che aveva portato settimana scorsa il Nikkei ai massimi da oltre 18 anni. L'euro è comunque riuscito a recuperare terreno nei confronti della divisa nipponica dopo la forte sbandata di ieri, tornando intorno alla soglia di un cambio a 137.

Esponenti del governo giapponesi sono intervenuti con dichiarazioni di tenore rassicurante, sottolineando che l'impatto della crisi del debito greco sulle dinamiche dell'economia reale nipponica non potrà essere rilevante, mentre l'esposizione del sistema bancario verso Atene è minimale.

Al di là del fattore Grecia, comunque, altri elementi non appaiono incoraggianti. Il calo della produzione industriale giapponese a maggio lascia presagire una debole performance complessiva del Pil nel secondo trimestre, dopo la robusta avanzata registrata nei primi tre mesi dell'anno. Inoltre i dubbi sull'efficacia dell'ultimo taglio dei tassi in Cina (deciso lo scorso weekend) sta penalizzando le azioni dei gruppi giapponesi diventati ormai in parte dipendenti dall'andamento dell'economia cinese, compresi alcuni grandi retailer che di recente hanno registrato un boom di acquisti da parte dei turisti provenienti dalla Cina. In evidenza positiva, oggi, il gruppo farmaceutico Shionogi dopo che il Credit Suisse ha alzato ad “outpferform” il suo rating di investimento. Balzo in avanti anche per il titolo di Nitori Holdings dopo l'annuncio di risultati migliori delle aspettative.

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