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Draghi, questa volta non sarà per niente facile

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di ritorno da bruxelles

Draghi, questa volta non sarà per niente facile

ROMA - È un Mario Draghi stanco e provato quello che siede al posto 1A del volo Alitalia da Bruxelles a Roma di questa mattina. La lunga giornata di ieri all'Eurogruppo e poi all'Eurosummit si fa sentire con tutto il suo carico di stress fisico e mentale. Rapida lettura del Wall Street Journal e del Corriere della Sera. Poi il presidente della Bce prende un ipod per ascoltare un po' di musica e cerca di rilassarsi.

Ha tutta l'aria di non volere parlare con i numerosi cronisti che affollano lo stesso volo, reduci anche loro dalla lunga giornata di Bruxelles. Solo dopo l'atterraggio, prima che si aprano le porte dell'aereo, Draghi risponde a un cenno di saluto con parole che lasciano però trasparire tutta la difficolta' del momento.

Presidente, si riuscirà a chiudere il dossier? Domandiamo. Draghi fa una smorfia e dice: «Non so, questa volta è veramente difficile». E se dovesse arrivare una telefonata di soccorso di Putin a Tsipras? «Ma non credo, non mi pare un vero rischio, non hanno soldi neanche loro...».

Qualche minuto dopo il presidente della Bce esce nel caldo torrido di Fiumicino e scende dalla scaletta. Ai piedi è già pronta l'auto di cortesia degli Aeroporti di Roma con aria condizionata al massimo per portarlo all'uscita vip. Draghi si allontana con la stessa smorfia di preoccupazione impressa sul viso. Sa che lo aspettano altri quattro giorni di passione.

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