Finanza & Mercati

Per abbassare la volatilità virare sull'area dollaro

  • Abbonati
  • Accedi
LA BUSSOLA DEL RISPARMIATORE

Per abbassare la volatilità virare sull'area dollaro

Investire nell'area dollaro per attenuare la volatilità del portafoglio. È il suggerimento dei consulenti finanziari indipendenti a chi intende “stabilizzare” i propri investimenti.
«Il mercato statunitense è il più liquidio di tutti ed è quello che ha dimostrato di essere il più veloce a recuperare gli shock finanziari – spiega Dino Marcialis di MC Advisory –. Inoltre è prevedibile un ulteriore rafforzamento del dollaro sull'euro. Da qui il consiglio di virare sugli Usa».

Quindi titoli di Stato americani con scadenze brevi (un anno) e anche azionario «ma soltanto attraverso fondi comuni. Nello specifico – aggiunge Marcialis – suggerisco i fondi che investono in small cap e quelli growth, ovvero specializzati su società destinate a crescere a ritmi elevati».

America dunque. Anche per Stelvio Bo, consulente finanziario indipendente del family office Bono Plus: «Non c'è dubbio. L'euro è destinato a indebolirsi ancora sul dollaro. A questo punto è logico aumentare l'esposizione sugli Stati Uniti investendo in T-Bill con scadenze non superiori all'anno». I T-Bill (Treasury Bill) sono i buoni del tesoro americani, l'equivalente dei nostri BoT.

Su un altro punto i due consulenti sono d'accordo: la presenza di un po' di liquidità in portafoglio per cogliere eventuali oppportunità sul mercato ed evitare gli Etf che “comprano” volatilità. «Assolutamente da evitare gli Etf specializzati soltanto sulla volatilità – rileva Marcialis –. Non sono strumenti da piccoli risparmiatori: c'è da passare tutto il giorno davanti a un computer per verificarne l'andamento». In questo caso però potrebbe aiutare il consulente finanziario : «Assolutamente no – ribadisce Bo – il consulente finanziario consiglia la strategia, non fa il trader». D'accordo su questa linea anche Agostino De Luca, amministratore delegato di AG Advisory che segnala poi l'esistenza di un altro tipo di Etf, noti sul mercato con il nome di minimum variance o minum volatility: «È come andare con il freno a mano in autostrada. Se il mercato perde il 2 per cento, per esempio, questi particolari Etf arrivano a perdere l'1%-1,2 per cento. Stesso discorso però se il mercato sale del 2 per cento: l'Etf guadagnerà in questo caso un po' di meno. Non li consiglio in periodi di alta volatilità come quella attuale».

America, liquidità e niente Etf specializzati esclusivamente sulla volatilità. E l'Europa? «Europa sì ma se l'obiettivo è quello di tenere la volatilità sotto controllo, allora bisogna puntare sull'azionario di Germania, Gran Bretagna e Paesi del Nord», afferma Marcialis.

Occhio però a ciò che si ha già in portafoglio: «È il caso di verificare quella che è la parte core del portafoglio, ovvero la porzione più importante della torta degli investimenti – specifica Bo –, e capire quanta America è già presente in maniera strutturale».

Gli strumenti per tenere sotto controllo gli alti e bassi del mercato però non si esauriscono qui. Ci sono le “opzioni”: un tipo di contratto che dà al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (call) o vendere (put) un titolo sottostante a un determinato prezzo prestabilito entro una certa data, a fronte di un premio pagato non recuperabile. «È il metodo migliore a mio avviso per attenuare la volatilità del portafoglio – spiega De Luca –. Ai miei clienti ho consigliato di acquistare delle opzioni put con la scadenza di fine settembre sull'indice Eurostoxx 50, il paniere delle 50 principali blu chip europee». E aggiunge: «Facciamo l'esempio di un portafoglio con il 70% di obbligazioni e il 30% di azioni. Questo 30% può essere coperto con l'acquisto di una o più opzioni put impiegando un capitale minimo. Ebbene, se l'Eurostoxx 50 perde terreno entro fine settembre, l'opzione mi consentirà di proteggere il mio investimento. Viceversa, avrò perso i soldi del premio ma tutto il resto del mio portafoglio avrà guadagnato, più che compensando la perdita. È come un premio assicurativo: se c'è l'incidente sarò rimborsato, viceversa avrò perso quei soldi».

.@vdangerio67

© Riproduzione riservata