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Borse, Tokyo (+0,38%) rassicurata dal Pil cinese al +7%

TOKYO - L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in leggero rialzo (+0,38%) a 20.463,33 punti.
La Borsa di Tokyo si è mossa oggi in territorio positivo entro una fascia relativamente ristretta, dopo i netti rialzi delle precedenti sessioni, sull'onda dei guadagni a Wall Street e del ritorno di una cauta fiducia sui mercati azionari, reduci dai recenti scossoni provocati da Grecia e Cina. Proprio il maggiore ottimismo su una soluzione almeno temporanea della crisi di Atene e sulle prospettive dell'economia cinese hanno agevolato una atmosfera di maggiore sollievo tra gli investitori.

Gli ultimi dati sul Pil trimestrale cinese sono risultati superiori alle attese, con una conferma di un tasso di crescita economica al 7% nel secondo trimestre (sugli stessi ritmi dei primi tre mesi). Gli analisti si attendono ulteriori stimoli da parte del governo, sull'onda di quelli già introdotti dopo l'emergere di una brusca frenata e di una forte volatilità dei mercati azionari cinesi iniziata intorno alla metà di giugno.

Intanto la Banca del Giappone ha concluso la due giorni del suo comitato di politica monetaria con un'ampia discussione dei recenti sviluppi internazionali, dalla crisi greca alla volatilità estrema del mercato azionario cinese. L'istituto centrale ha confermato la politica monetaria ultraespansiva in corso ma ha rivisto al ribasso le sue proiezioni sulla crescita economica del Giappone: nel corrente anno fiscale, il Prodotto interno lordo nipponico crescerà meno del 2%, come indicato nell'Outlook di aprile della BoJ, ma si limitera' a un +1,7%.

Proprio i fattori internazionali ( un previsto rallentamento della domanda esterna rispetto ai pronostici precedenti) sono stati alla base dell'ennesimo ridimensionamento delle proiezioni sulla crescita. Confermata anche la visione ottimistica secondo cui l'inflazione dovrebbe accostare il target ufficiale del 2% verso la fine della prima meta' dell'anno fiscale 2016, grazie alla ripresa economica e all'irrigidimento del mercato del lavoro. Cio' anche se la dinamica dei prezzi “core” (esclusi gli alimentari freschi) e' oggi a zero e ci restera' per un certo periodo a causa del calo dei prezzi petroliferi. Nell'anno fiscale in corso l'inflazione core dovrebbe salire solo dello 0,7%, per poi accelerare a +1,9% (pronostici rivisti al ribasso di 0,1 punti percentuali).

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