Finanza & Mercati

1/3 Tagliare il debito? / Nella Mesopotamia di 5000 anni fa i debitori…

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    1/3 Tagliare il debito? / Nella Mesopotamia di 5000 anni fa i debitori diventano schiavi

    Si chiama David Rolfe Graeber ed è un antropologo americano tanto brillante quanto poco ortodosso. Già docente a Yale, emigra all'Università di Londra nel 2007 e poi alla London School of Economics, diventando una delle figure ispiratrici del movimento “Occupy Wall Street”.

    Il suo saggio più famoso è il monumentale “Debt: the first 5000 years”, in cui capovolge la versione tradizionale sulle origini dei mercati. Secondo lo studioso americano non è vero che nell'antichità il debito compaia dopo la moneta, che a sua volta fa capolino per sostituire il baratto. La sequenza è sbagliata: per Graeber le relazioni complesse basate sul debito, in senso ampio, emergono prima della circolazione della moneta e degli stessi sistemi di baratto più sofisticati.

    La controprova? Graeber la trova nella Mesopotamia di cinquemila anni fa. Dove la moneta era sconosciuta (arriverà centinaia di anni dopo), ma in compenso si teneva nota di chi doveva che cosa a chi. Ecco la comparsa della nozione di “debito”. Con i debitori cronici che finivano per diventare schiavi dei creditori. E con i sovrani che dovevano periodicamente rimediare con giubilei alla riduzione in schiavitù per debiti di ampie fasce della popolazione, pena la deflagrazione sociale.

    Più in generale, l'antropologo statunitense spende pagine e pagine per spiegare come questi “debiti” abbiano in realtà una funzione fondamentale: legare assieme gruppi di persone. Il debito, insomma, secondo Graeber serve a tenere unite relazioni sociali complesse. Duellando attraverso i secoli con il contante.

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