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Mediobanca rileva il 51% di Cairn Capital. Utili in crescita del 27%, il titolo brilla in Borsa

Mediobanca rileva il 51% di Cairn Capital, società londinese di asset management ed advisory specializzata nel credito. L'istituto - si legge in una nota - acquisirà principalmente le quote dagli azionisti finanziari, tra cui The Royal Bank of Scotland che uscirà completamente dal capitale, e avrà l'opzione di acquisire il rimanente 49%, che fa in larga parte capo al management, a partire dal terzo anno. Il closing dell'operazione è atteso «entro la fine dell'anno» e non sono previsti impatti rilevanti sul Cet 1 di gruppo.

Il titolo reagisce bene in Borsa e a Piazza Affari fa segnare un rialzo di oltre due punti percentuali intorno ai 10 euro dopo aver toccato un massimo di giornata a 10,1 euro.

«Questa operazione - afferma l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel - rappresenta un ulteriore passo nello sviluppo internazionale di Mediobanca. Cairn Capital è un’eccellente società, con un management di primo livello e grande complementarietà strategica con Mediobanca». Paul Campbell manterrà il ruolo di a.d. della società e, con il resto del management team, ha sottoscritto contratti a lungo termine che garantiscono continuità strategica ed operativa al business.

Utile dell’anno +27% a 590 mln, cedola a 0,25 euro
Mediobanca archivia l'esercizio 2014/2015, chiuso il 30 giugno, con un utile netto di gruppo pari a 589,8 milioni di euro, in crescita del 26,9% rispetto ai 465 milioni dell'anno 2013/2014. Ai soci - annuncia l'istituto in una nota - sarà proposta la distribuzione di un dividendo di 0,25 euro per azione, in aumento rispetto agli 0,15 euro assegnati dello scorso esercizio (+67%).

Record ricavi annui, per la prima volta sopra i 2 miliardi
Mediobanca ha chiuso l'esercizio 2014/2015 con una crescita record dei ricavi, che per la prima volta nella storia dell'istituto sono saliti sopra i 2 miliardi di euro, a 2,04 miliardi (+12,4%). Al dato - spiega l'istituto - hanno contribuito tutte le componenti bancarie e, in particolare, l'aumento del 5,1% del margine di interesse (+5,1% a 1,14 miliardi) e l'incremento delle commissioni (+11,3% a 471,8 milioni di euro). A fine esercizio (30 giugno) il Common equity tier 1 dell'istituto era pari al 12% phased in e al 13,2% fully phased.

Cedute partecipazioni per 291 milioni, da Telecom 128 milioni
Mediobanca ha registrato nell'esercizio 2014/2015 plusvalenze nette per 126 milioni di euro dalla vendita di partecipazioni azionarie per 291 milioni di euro; negli ultimi due anni sale così a 1,1 miliardi di euro l'ammontare di titoli messi sul mercato dall'istituto, come annunciato nel piano strategico. In particolare - comunica la banca - l'introito netto derivante dall'uscita da Telecom Italia dopo lo scioglimento di Telco è stato pari a 128,1 milioni di euro. Nell'ultimo anno la divisione “principal investing” ha chiuso con un utile di 335,4 milioni di euro, in calo rispetto ai 449,3 milioni dell'esercizio precedente per le minori plusvalenze da dismissioni (erano ammontate a 240,2 milioni nel 2013/2014) e per il calo di redditività della quota in Generali (da 261,1 milioni a 224 milioni). Il programma di riduzione della esposizione azionaria del gruppo è proseguito, oltre che con l'addio a Telecom, con la cessione del 9,9% di SantA (38,4 milioni) e di una quota della partecipazione Pirelli (90,8 milioni). Le svalutazioni dell'esercizio riguardano gli allineamenti sul 6,2% di Rcs (9,5 milioni) e su Prelios (2,2 milioni), su azioni non quotate (Edipower e Bisazza) per 7,3 milioni e su fondi immobiliari per altri 2 milioni.

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