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Pay-tv via cavo in crisi, tempesta a Wall Street sui titoli dei mass…

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Pay-tv via cavo in crisi, tempesta a Wall Street sui titoli dei mass media

Lo spettro della fine della televisione tradizionale, o meglio di quella che aveva soppiantato le vecchie reti diventando il re del piccolo schermo, cioè l'universo dei canali via cavo a pagamento ha scatenato una inedita tempesta in Borsa sui titoli dei mass media.

L'hanno chiamato “cord cutting”, il taglio del cavo. Un'espressione che sta per il fenomeno di declino negli abbonati ai canali cable, attività che finora sono state un sicuro forziere di entrate e profitti per molti gruppi. Un fenomeno finora temuto ma ancora non davvero realizzato.
Ebbene il cord cutting si è adesso manifestato come non mai tra le righe dei bilanci trimestrali dei grandi gruppi. Tutti sono stati puniti, chi più chi meno, dalla prospettiva di un cambiamento che appare inevitabile. E al quale non è ancora chiaro come le aziende sapranno rispondere, per continuare a raggiungere i consumatori e ancorare il loro modello economico.
Via com è stata l'ultima a dare alle stampe ieri mattina conti deludenti: flessioni trimestrali sia dei profitti che del fatturato. E il titolo ha reagito bruciando il 12 per cento. Ma non è stata l'unica, anzi. Disney, finora tra i titoli migliori del settore in rialzo del 25% da gennaio, ha ceduto terreno per il secondo giorno consecutivo, quasi il 3% dopo oltre l'8% nella seduta precedente, dopo che lo stesso chief executive officer Bob Iger ha riconosciuto un declino negli abbonati per il leader della sua pay Tv sportiva ESPN. Iger ha detto di non prevedere rivoluzioni nei prossimi cinque anni, ma ha aggiunto che se dovesse invece accadere ESPN sarà costretta a correre ai ripari. Ancora: la 21st Century Fox di Rupert Murdoch, la cui forza è a sua volta anzitutto nei canali a pagamento, è scivolata del 6% sul parterre davanti ad un taglio dell'outlook per l'intero 2015.

Al centro di questa ormai più che strisciante rivoluzione è la diffusione crescente della Tv in streaming, che con il successo di gruppi quali Netflix e di servizi quali Amazon Prime, nonché di altre programmazioni via Internet, sta erodendo l'ultimo bastione del piccolo schermo vecchio stile. Un'erosione che potrebbe essere soltanto agli inizi e che ora contagia Wall Street.

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