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Giovedì di passione in Borsa: Milano è maglia nera…

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LA GIORNATA DEI MERCATI

Giovedì di passione in Borsa: Milano è maglia nera (-2,6%), Wall Street giù

I timori sull'economia cinese e sulle difficoltà degli emergenti (Russia in primis) mandano ko le Borse europee, che chiudono sui minimi di seduta penalizzate anche dal forte calo di Wall Street (indici in tempo reale). Milano è a peggiore del Vecchio Continente con il Ftse Mib in rosso del 2,6%, depresso da Prysmian (-4,6%), Mediolanum (-4,7%) e Buzzi (-3,8%) che paga l'esposizione sulla Russia. Vendite su tutto il comparto bancario mentre si salvano soltanto le società sotto Opa come Ansaldo (+0,5%) e Wdf (+0,2%). Vendite meno accentuate anche sulle società dell'energia come Terna (-1,3%) e A2A (-1,3%). Sul resto del listino balza Sorin (+6,1%) dopo che il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso di alcuni creditori contro la fusione con l'americana Cyberonics.
Le performance in rosso di Wall Street e di Tokyo (-0,94%), il nuovo tonfo di Shanghai (-3,4%) hanno alimentato le vendite già dal mattino, dopo che ieri Francoforte e Londra erano già tornate ai minimi da gennaio-febbraio e che la stessa Milano era scivolata sotto i 23mila punti del Ftse Mib. Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde il 2,05% a 16.991,96 punti, il Nasdaq cede il 2,82% a 4.877,49 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,1% a 2.036 punti

Deludono i dati macro Usa
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 4mila unità a quota 277mila unità nel corso dell'ultima settimana. Le attese degli analisti erano per una flessione di 2.000 unità. La media mobile delle quattro settimane nel periodo è salita di 5.500 unità a quota 271.500 unità , restando vicino ai minimi degli ultimi quindi anni. Anche il superindice dell'economia americana delude: è sceso in luglio dello 0,2% rispetto al mese precedente. Il dato reso noto dal Conference Baord è nettamente peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo dello 0,2%. «Il superindice è sceso leggermente in luglio dopo quattro mesi di solidi guadagni - ha detto Otaman Ozyildirim, del Conference Board - Nonostante un deciso calo nel numero dei permessi edilizi, il superindice continua comunque a puntare vero una crescita economica moderata per il resto dell'anno».

Soffrono le valute degli emergenti
Tornano sotto pressione le valute di Russia, Kazakhstan e Turchia con diverse forze al lavoro a provocare i nuovi scatti al ribasso. In Russia e Kazakhstan è il crollo del petrolio ( Wti a 40,66 $/b, in calo dell'1,5%) principale fonte di entrare per i due paesi, ad avere scatenato l'aggiustamento valutario. In Russia occorrono ora 75 rubli per un euro e 67,4 per un dollaro. Si tratta dei livelli più bassi da sei mesi. In Kazakhstan invece la Banca centrale è stata costretta a sganciare la moneta locale, il tenge, dal rapporto fisso con il dollaro e il risultato è stato quello di una svalutazione del 22% nel giro di poche ore arrivando a un minimo record di 256,98 tenge per un dollaro. Ha invece motivazioni principalmente politiche e di sicurezza la nuova crisi valutaria in Turchia. Dopo aver già perso il 27% da inizio anno e il 10% nel solo ultimo mese, oggi la lira turca ha toccato un nuovo minimo storico quando per comprare un dollaro occorrevano 3,0031 lire turche.

Pechino immette altra liquidità
Non si arrestano gli interventi della Banca centrale cinese per mantenere sufficienti condizioni di liquidità nel mercato interbancario. Questa mattina èstata pompata nel sistema bancario liquidità netta per 150 miliardi di yuan (circa 21 miliardi di euro) attraverso un pronti contro termine a 7 giorni, tasso di interesse al 2,54%. Si tratta della maggiore operazione dallo scorso 9 febbraio (205 miliardi di yuan). Oltre a prestare denaro a breve termine, la Banca centrale ha fornito alle banche un prestito a 6 mesi per 110 miliardi di yuan.

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