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Il lunedì nero: Piazza Affari -6%, Wall Street…

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EFFETTO CINA

Il lunedì nero: Piazza Affari -6%, Wall Street -3,9%

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È davvero un lunedì nero quello delle Borse mondiali. All’origine delle vendite, ancora una volta, il crollo di Shanghai. L’indice azionario cinese ha perso oggi l’8,45%, dopo il calo dell’11% di settimana scorsa. I mercati hanno viaggiato in pesante ribasso tutto il giorno e peggiorato dopo l’apertura pesante di Wall Street - Milano è arrivata a cedere oltre il 7% - per poi recuperare rispetto ai minimi. L'indice FTSE MIB ha chiuso in perdita del 5,96% a 20.450 punti, minimi da metà febbraio (Vai all’analisi video sul lunedì nero e quella sulle stime degli analisti). Giornate così drammatiche per l’indice milanese non si vedevano da novembre 2011, nel pieno della paura per il rischio Italia. Wall Street, che durante la giornata aveva recuperato notevolmente rispetto ai minimi dell’apertura spingendosi quasi sulla parità, ha chiuso con un netto -3,55% a 15.874,82 punti per il Dow Jones, mentre il Nasdaq ha ceduto il 3,82% a 4.526,25 punti e lo S&P 500 ha lasciato sul terreno il 3,9% a 1.893 punti.

I titoli peggiori
Il tonfo di Tenaris (-9,6%) e Eni (-7,98%), le più penalizzate del Ftse Mib, è l'indicatore di un'altra giornata ad alta tensione per il comparto petrolifero visto che il greggio a New York si attesta a 38,75 dollari al barile (-4,2%). Fiat Chrysler giù del 7,7%. Sul mercato valutario, balzo dell'euro che torna ai massimi da gennaio nei confronti del dollaro: il cambio segna 1,1586 in chiusura delle piazze continentali dopo aver toccato anche 1,17 (1,1386 venerdi'). Il petrolio scivola ancora ed è scambiato a 38,9 dollari al barile, minimi toccati l'ultima volta sei anni e mezzo fa.

Le altre piazze europee
In chiusura, Francoforte cede il 4,7% e porta in negativo il bilancio complessivo da inizio anno. Lo stesso fa Madrid, che oggi arretra del 5% mentre Parigi e Lisbona (rispettivamente -5,3% e -5,8%) conservano ancora un saldo da inizio anno in lieve aumento. Fuori dall'Eurozona, Zurigo paga un calo del 3,7%, Londra del 4,67%. La Borsa di Atene, già disorientata la scorsa settimana dalle dimissioni del premier Alexis Tsipras, registra una caduta del 10,5%.

Il crollo cinese
Dopo un balzo da inizio anno a giugno, Shanghai è crollata rapidamente azzerando tutti i guadagni nonostante le misure messe in campo dal governo. La Borsa di Shanghai lunedì ha perso l'8,45% a 3,211.21, trascinando tutti i listini asiatici. L'Hang Seng China Enterprises Index ha perso il 6,7 per cento, il peggior risultato dal 2009. L'indice Taiex di Taiwan ha ceduto il 7,5 per cento.

Tokyo chiude a -4,61%
I timori sulla tenuta dei mercati finanziari e dell'economia della Cina e l'indebolimento del dollaro sullo yen, intorno a 120, affondano la Borsa di Tokyo che cede il 4,61%, vicino al minimo intraday prossimo al 5%. L'indice Nikkei brucia 895,15 punti e scende sotto quota 19.000 per la prima volta da metà marzo, fino a 18.540,68.I listini di Tokyo hanno accusato il più grande calo in oltre due anni in scia ai timori sempre più gravi sulle prospettive dell'economia globale con le difficoltà della Cina, dove le Borse continuano ad accusare tracolli pura tra i tentativi delle autorità di frenare il “panic selling”. Il tonfo di Tokyo è il peggiore da giugno 2013 e segue il - 5,3% cumulativo della scorsa settimana.

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