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Prove di fusione per dar vita al gigante mondiale della birra con i marchi…

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TRA SABMILLER E AB INBEV

Prove di fusione per dar vita al gigante mondiale della birra con i marchi Peroni, Beck’s e Corona

Si profila la nascita del nuovo gigante mondiale della birra. Il gruppo SABMiller (che ha i marchi Pilsner, Peroni, Dreher e Foster) ha annunciato di essere stato contattato dal leader del settore, Anheuser-Busch InBev (che commercializza tra gli altri Corona, Budweiser , Beck’s, Stella Artois e Leffe) per una offerta di acquisizione finalizzata alla fusione. SABMiller, gruppo sudafricano che dagli anni 90 ha intrapreso una forte avanzata internazionale e ora ha il suo quartier generale a Londra, ha precisato che non è stata fatta ancora una offerta formale e che il cda non ha dettagli da fornire sull’operazione.

Un affare che potrebbe portare alla nascita di un gruppo da 275 miliardi di dollari di capitalizzazione e con una quota di mercato di oltre un terzo a livello mondiale (risultato della somma tra il 21% di AB InBev e il 15% di SaBMiller). Nascerebbe una delle prime dieci società al mondo, davanti a gruppi come Procter & Gamble e Nestlè.

AB InBev, nata nel 2008 dalla fusione tra il colosso belga InBev e quello americano Anheuser-Busch, ha confermato i contatti precisando che non c'è «certezza» circa l'esito delle discussioni. «AB InBev conferma di aver contattato il consiglio di SABMiller per una possibile fusione delle due società. Non ci può essere alcuna certezza che questo approccio porterà a un’offerta o un accordo» ha precisato in una nota il gruppo belga-brasiliano. La fusione avrebbe lo scopo di sfruttare al meglio la forte presenza di Ab InBev in America latina e quella di SaBMiller in Africa, due mercati in rapida espansione. «Il vero obiettivo dell’operazione è l’Africa - spiega l’analista di Société Générale Andrew Holland - ma anche nuove opportunità in Asia e Sudamerica». Se il merger dovesse andare in porto, i concorrenti - a partire da Carlsberg e Heineken - avrebbero davanti un rivale davvero temibile. I maggiori azionisti di AB InBev, come 3G Capital del miliardario brasiliano Jorge Paulo Jones, si sono fatti una reputazione con una filosofia di management «in stile Rottweiler», come l’ha definita l’analista di Rbc Capital Market James Edwardes. Grazie a questa cura da cavallo, il gruppo in dieci anni ha raddoppiato il margine operativo al 32,5 per cento.

Le azioni di entrambi i produttori di birra hanno spiccato il volo in Borsa dopo l’annuncio: SABMiller guadagna il 22% sul London Stock Exchange e AB InBev oltre il 7% alla Borsa di Bruxelles.

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