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Alitalia, nella corsa al vertice candidati Naysmith e Matheu

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Nomine

Alitalia, nella corsa al vertice candidati Naysmith e Matheu

ROMA - Uno scozzese, un francese, un americano e un italiano. Sono almeno quattro i papabili per la poltrona che scotta di più nel trasporto aereo, quella di amministratore delegato di Alitalia, dopo l'abbandono di Silvano Cassano.
Tra i nomi che circolano ci sono Duncan Naysmith, Bruno Matheu, Glen Hauenstein, Giancarlo Schisano. Per ora solo voci, anche se l'intenzione dei principali soci è di decidere in fretta, puntando su un esperto di aviazione, dopo la meteora Cassano. Il manager uscente era stato imposto da James Hogan, a.d. di Etihad, il socio forte con il 49 per cento. La ventina di soci italiani (che, in totale, attraverso Cai-Midco hanno il 51%, incluso l'1% di Air France-Klm) avevano accettato anche se Cassano non aveva esperienze nel settore.

Il primo tra i potenziali candidati è un dirigente di Alitalia che proviene da Etihad: Duncan Naysmith, scozzese, direttore finanziario (Cfo) della nuova Alitalia, con poteri molto ampi, all'interno di Alitalia è considerato il vero numero uno. Naysmith è stato dal 2005 a fine 2014 direttore del «financial reporting» di Etihad. Sugli acquisti di valore superiore a 15 milioni di euro, o a 50 milioni per il carburante, l'ex a.d. Cassano non poteva decidere da solo, doveva chiedere la firma congiunta di Naysmith.
Il marchio Etihad potrebbe però essere un freno alla sua ascesa, perché dopo il flop di Cassano i soci italiani, pur numerosi e a volte litigiosi, potrebbero opporsi a un'indicazione che suoni di nuovo come un'imposizione di Hogan. Il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, che è anche presidente di Cai, avrà un ruolo per cercare un maggior equilibrio, facendo valere anche i suoi rapporti di lunga data con la famiglia reale negli Emirati Arabi. Rapporti che consentono a Montezemolo di smarcarsi da un manager duro come l'australiano Hogan.

Un altro papabile sarebbe Bruno Matheu, ex dirigente di Air France, che è stato anche nel cda di amministrazione di Alitalia. Nel dicembre 2014 Matheu è entrato in Etihad, come direttore generale del settore “Equity partners”, il gruppo di compagnie nelle quali il vettore di Abu Dhabi ha assunto una quota azionaria, tra cui Air Berlin, Air Serbia, l'indiana Jet Airways, Air Seychelles, fino all'Alitalia Sai. I vertici delle compagnie «Etihad Airways Partner» si incontreranno domani a Roma, «per un periodico incontro» sullo sviluppo delle «sinergie industriali» e sull'integrazione delle reti, ha reso noto Alitalia. Incontro «previsto da tempo», ma che cade in un momento singolare, con Alitalia nella bufera, per la mancanza di una strategia di rilancio e conti in sofferenza.
Circola anche il nome dell'americano Glen Hauenstein, che dal 2005 è alla Delta Airlines con ruoli elevati, è Chief revenue officer, è stato direttore generale e commerciale in Alitalia dal 2003 al 2005. Hauenstein nel 2014 ha guadagnato 5,71 milioni di dollari lordi, tra stipendio (oltre 2,2 milioni) e premi in azioni (3,5 milioni), è l'ottavo manager più pagato tra le aviolinee Usa, secondo «Aviationblog». Negli ultimi 3 anni ha guadagnato oltre 15,5 milioni di dollari lordi. Per convincerlo, Alitalia dovrebbe offrirgli un pacchetto retributivo da sogno.
Tra i candidati italiani c'è Giancarlo Schisano, direttore operazioni di Alitalia, il quale avrà la gestione ordinaria insieme a Naysmith fino all'arrivo del nuovo a.d. Schisano è arrivato in Alitalia dalle Ferrovie dello Stato nel 2005, al seguito di Giancarlo Cimoli. Ha resistito a tutte le tempeste della compagnia, tra alti e bassi come le maree, ma sempre salendo di un gradino.

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