Finanza & Mercati

Il campione del rugby insegna alla City come fare squadra in finanza

  • Abbonati
  • Accedi
LA LEZIONE DI PIENAAR

Il campione del rugby insegna alla City come fare squadra in finanza

LONDRA - Rugby e finanza non sono proprio fratelli gemelli. In questi giorni di Coppa del Mondo di rugby, però, anche la City si entusiasma per gli epici scontri tra squadre. L'idea di esplorare i possibili legami tra i due mondi è venuta non a caso a Investec, gruppo in listino a Londra ma che ha le sue origini e il suo cuore in Sudafrica, Paese dove il rugby regna sovrano.

Investec ha invitato a Londra a parlare all'incontro annuale Global Insights non solo economisti, gestori di fondi e analisti, ma anche Francois Pienaar, eroe del rugby sudafricano. Anche chi non segue il rugby con passione probabilmente si ricorda il momento in cui nel 1995 il Sudafrica, da poco uscito dal periodo buio dell'apartheid e dell'ostracismo internazionale, vinse la Coppa del mondo di rugby in casa.

Un momento storico non tanto per la vittoria sportiva quanto per il suo significato politico. Il presidente Nelson Mandela scese in campo indossando la maglia con il nome di Pienaar e gli consegnò la coppa. Un nero che aveva passato 27 anni in prigione per il colore della sua pelle andava a ringraziare il capitano boero di uno sport da sempre considerato dominio dei bianchi, e per questo odiato dalla maggioranza nera. Un gesto spontaneo, tipico di Mandela, ma anche calcolato per promuovere la riconciliazione nazionale.
Anche chi non si ricorda la partita o l'occasione probabilmente ha visto il film ‘Invictus' nel quale Matt Damon recita la parte di Pienaar mentre Morgan Freeman interpreta Mandela. Lo scambio di parole tra i due al momento della consegna della coppa non è un'invenzione di Hollywood ma corrisponde alla realtà: Mandela dice al capitano «Grazie per quello che hai fatto per il Sudafrica» e Pienaar gli risponde: «No presidente, grazie a te per quello che hai fatto per il Sudafrica».

L'intervento di oggi di Pienaar sul palco di Investec a Londra aveva il titolo «L'arte di vincere». Sport e finanza sono simili, ha detto l'ex capitano, e le qualità che servono per emergere sono le stesse. «Una società è come una squadra, - ha detto, - se la performance non è all'altezza le azioni crollano e gli investitori si allontanano come i tifosi. Lo spirito di squadra è importante in entrambi i campi, ma alla fine la vittoria dipende dalla grinta e dal talento di un individuo. I nemici sono i team rivali, ma la concorrenza interna alla squadra può essere positiva per migliorare la performance».

I cruciali 80 minuti in campo sono paragonabili al brevissimo tempo che spesso un trader o gestore ha per prendere una decisione, ha detto Pienaar: «Il tempo per concludere l'affare è breve e bisogna pensare su due piedi senza poter riflettere troppo. Ci vuole una strategia di fondo ma alla fine quando è il momento decisivo bisogna affidarsi all'istinto. Per avere una performance eccezionale, per generare rendimenti sopra la media, per trovare l'alpha, ci vuole una combinazione di coraggio, istinto e determinazione. Ci vuole un leader».
E per chi fosse più interessato alla Coppa del Mondo in corso in Inghilterra che non alla finanza, Pienaar ha fatto il suo pronostico: secondo lui sarà vinta dalla Nuova Zelanda o dalla Francia. Sul suo Sudafrica, dopo la sconcertante sconfitta contro il Giappone, l’ex capitano non nutre grandi speranze.

© Riproduzione riservata