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Il Giappone torna in deflazione ma il Nikkei recupera…

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Il Giappone torna in deflazione ma il Nikkei recupera (+1,8%)

TOKYO - La Borsa di Tokyo ha recuperato oggi dopo le scivolate delle ultime sessioni, ma l'inflazione “core” in Giappone torna sottozero per la prima volta da oltre due anni, suscitando ulteriori dubbi sui piani del governo Abe per rilanciare economia e prezzi. L'indice Nikkei ha chiuso in ripresa dell'1,76% a 17.880,51 punti, recuperando la perdita della seduta precedente grazie anche a a un indebolimento dello yen. Alcuni titoli tecnologici restano però in netto calo, da Softbank (che continua a soffrire per i flop di Borsa della partecipata Alibaba) a Sharp (di cui il quotidiano Nikkei ha anticipato il ritorno a una perdita semestrale anche sul piano operativo). Bene invece Japan Tobacco dopo le indiscrezioni su un prossimo acquisto di asset per 5 miliardi di dollari da Reynolds.
TORNA LA DEFLAZIONE. L'indice “core” dei prezzi al consumo è calato dello 0,1% in agosto, cosa che non succedeva dall'aprile 2013, proprio quando il premier Shinzo Abe scelse come governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda, che non perse tempo a introdurre una politica monetaria ultraespansiva e a fissare un target preciso di inflazione al 2% da conseguire entro due anni (tempistica poi estesa). Il dato finisce per moltiplicare le pressioni sulla banca centrale perché allenti ulteriormente la politica monetaria con ulteriori acquisti di asset, forse il prossimo 30 ottobre in occasione del rilascio dell'outlook aggiornato sull'economia. Una mossa che appare però non priva di complicazioni, in quanto dalla Federal Reserve è stato sostanzialmente confermato ieri che l'obiettivo resta un avvio della manovra di rialzo dei tassi americani entro la fine dell'anno. Stamattina Abe e Kuroda si sono incontrati e il governatore ha detto di non aver ricevuto specifiche sollecitazioni.
Proprio ieri sera Abe ha dichiarato che sta iniziando la fase due dell'Abenomics, con l'obiettivo di spingere il Prodotto interno lordo nominale di un quarto a 600mila miliardi di yen. Abe non ha indicato in quale anno il Pil raggiungerà questo livello, ma secondo proiezioni governative dovrebbe accadere nel 2020.
Va comunque sottolineato che il ritorno in deflazione del Paese è dovuto soprattutto al calo dei prezzi dell'energia. L'inflazione “core core”- un parametro preso a riferimento in altri Paesi e di recente valorizzato anche dalla BoJ, che esclude non solo gli alimentari freschi ma anche l'energia – risulta infatti invariato a +0,8%.

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