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A Wall Street scatta la «croce della morte». Arriva…

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ANALISI TECNICA

A Wall Street scatta la «croce della morte». Arriva l’ondata ribassista?

Con l’incrocio registrato lunedì sul Nasdaq, tutti gli indici azionari statunitensi hanno realizzato la cosiddetta “croce della morte”.

Il nome evoca una configurazione chiaramente ribassista e tira in ballo l'analisi tecnica. La “croce della morte” si verifica quando la media mobile a 50 sedute di un indice buca al ribasso la media a 200 giorni: i due livelli temporali non sono casuali e fotografano un orizzonte di medio termine per gli investimenti (50 sedute) con un orizzonte di lungo termine (200 sedute).

Probabilmente si tratta dell'indicatore al mondo più monitorato anche dai non appassionati dall'analisi tecnica, vista la semplicità del funzionamento. Le medie registrano la tendenza depurandola dalle oscillazioni giornaliere e il fatto che avvenga questo incrocio al ribasso significa che il tono di fondo del mercato azionario non è positivo.

Il segnale è apparso lo scorso 11 agosto sull'indice Dow Jones e sullo S&P 500 e da allora la performance dei due indici più famosi a Wall Street è negativa di oltre il 5%. È la tredicesima volta dal 1979 che tutte e tre gli indici virano al ribasso, secondo questo indicatore, e l'ultima volta questo fenomeno si era verificato nell'agosto del 2011.

Allora, dopo una fase di turbolenza, le quotazioni tornarono decisamente al rialzo e l'auspicio degli investitori è che anche questa volta la storia si ripeta nello stesso modo. Sulla base delle indicazioni statistiche, l'effetto della “croce della morte” si produce soprattutto nel breve periodo, con un orizzonte di circa un mese o poco più.

E fino a oggi le indicazioni date da S&P 500 e Dow Jones si sono mosse in linea con questa previsione. Tre mesi dopo che è scattato il segnale bene nove volte su dodici il bilancio dell'S&P 500 è tornato positivo. Non resta che attendere.

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