L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in progresso dell'1,9% a 17.722,42 punti. Dopo la forte volatilità nei due sensi delle ultime due sessioni (in cui è passato da -4% +2,7%), il Nikkei ha proseguito il recupero di ieri, agevolato da un indebolimento dello yen sopra quota 120 sul dollaro tra crescenti attese di nuovi allentamenti monetari. Sotto l'attenzione degli investitori sono i dati macro, rilasciati e attesi (come quello di domani sull'occupazione Usa).
Indicazioni che si prestano a interpretazioni non univoche.
Il rapporto Tankan della banca centrale ha evidenziato oggi che la fiducia delle grandi imprese manifatturiere risulta in declino nei tre mesi a tutto settembre (tre punti in meno a più 12) e si accompagna a previsioni caute, specialmente in relazione alla rinnovata volatilità dei mercati finanziari e ai segnali di rallentamento della domanda cinese. Ma il settore dei servizi mostra miglioramenti di fiducia e nel complesso i piani sugli investimenti di capitale restano invariati sulla prospettiva di un aumento superiore al 10% nell'annata in corso.
Dalla Cina è giunta la notizia della seconda contrazione consecutiva dell'attività manifatturiera, con l'indice ufficiale Pmi sotto una lettura di 50 a settembre anche se in lievissimo recupero (49,8 contro il 49,7 di agosto). Andamento analogo a Taiwan, dove l'indice Pmi a settembre ha recuperato a 46,9 dal 46,1 di agosto ma resta sotto la linea che fa da spartiacque tra incremento e contrazione.
La Borsa giapponese è reduce dal peggior trimestre da metà 2010, avendo accusato un calo nel terzo trimestre di quest'anno intorno al 14 per cento. Sulle sue prospettive c'è l'ombra del rischio di un ritorno della recessione, ma vari investitori sperano in nuove misure di allentamento monetario da parte della banca centrale o magari in un nuovo piano governativo di stimoli fiscali.
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