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Sul passaggio di Rcs Libri a Mondadori l’incognita Antitrust

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editoria

Sul passaggio di Rcs Libri a Mondadori l’incognita Antitrust

Nasce il colosso italiano dei libri. Lo hanno già ribattezzato «Mondazzoli». La Mondadori di Silvio Berlusconi compra tutta la divisione libri del concorrente Rcs, la storica casa del Corriere della Sera, e diventa così il più grande editore librario in Italia e tra i big in Europa.
Dopo nove mesi di corteggiamento da parte del gruppo di Segrate, continui slittamenti delle trattative e un finale “suspense” dove è parso che tutto potesse saltare, nella sera di domenica è arrivata la fatidica firma con la quale Mondadori si porterà in casa una serie di marchi prestigiosi (oltre alla Rizzoli, le case Bompiani) e un portafoglio autori di tutto rispetto (Umberto Eco, Andrea De Carlo, Michel Houllebecq).

I manager di Rcs e Mondadori, in prima fila i direttori finanziari delle due aziende Riccardo Taranto e Oddone Pozzi, hanno passato tutto il fine settimana attorno al tavolo per limare i dettagli.

Rcs ha bisogno di liquidità e Mondadori, sulla spinta della presidente Marina Berlusconi, la vera mente che ha architettato l’affondo sui libri, aveva bussato alla porta di Via Solferino con un’offerta di quelle che non si possono rifiutare. Perlomeno non rifiutabile nelle condizioni di Rcs, schiacciata da oltre mezzo miliardo di debiti (526 milioni a fine giugno) e con un disperata necessità di fare cassa: entro la fine dell’anno il debito dovrà essere sotto la soglia dei 440 milioni, altrimenti scatteranno delle clausole (covenant) con le banche che costringeranno Rcs a dover fare un secondo aumento di capitale, per 190 milioni. E tra i soci di Rcs, in primis la Fca della famiglia Agnelli, Mediobanca, gli eredi Rotelli e l’editore Urbano Cairo, nessuno ha voglia di rimettere mano al portafoglio dopo la recente ricapitalizzazione del 2013, costata la non banale cifra di 400 milioni.

Eppure, vinti anche gli ultimi dubbi e resistenze (giusto privarsi dei libri, un asset strategico e unico ad avere ricavi in crescita?), la trattativa si era arenata in extremis sul nodo Antitrust. La nuova Super-Mondadori si ritroverà ad avere il 30-40% del mercato dei libri,una posizione che l'Authority potrebbe bollare come dominante. Si stima un fatturato di 500 milioni per la «Mondazzoli» su un mercato italiano che in tutto vale 1,2 miliardi (ed è in costante calo da anni, colpa della crisi dei consumi). Su chi dovesse accollarsi i costi di eventuali sanzioni o richieste dell'Antitrust (cedere qualche partecipazione, la candidata numero uno è la Adelphi di Roberto Calasso che non ha fatto mistero di non gradire la nuova proprietà), le due aziende si sono trovate ai ferri corti. Alla fine la mediazione è arrivata da Rcs: l’ad Pietro Scott Jovane ha concesso uno sconto a patto che a Segrate il suo collega Ernesto Mauri si accolli eventuali rischi Antitrust.
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Simone Filippetti

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