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Ferrari a Wall Street, via libera all’Ipo da un miliardo di dollari

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sarà collocato circa il 10% del capitale

Ferrari a Wall Street, via libera all’Ipo da un miliardo di dollari

NEW YORK  - La Rossa di Maranello scende in pista per tagliare il traguardo di Wall Street. Si chiamerà Ferrari Nv – non più genericamente New Business Netherlands Nv - e collocherà in Borsa 17,175 milioni di azioni, pari approssimativamente al 10% del capitale azionario. Il prezzo per lo sbarco in Borsa è fissato tra i 48 e 52 dollari ad azione, pari a una valutazione di 9,82 miliardi di dollari al massimo della forchetta. E il simbolo al New York Stock Exchange, neppure a dirlo, sarà RACE, vale a dire corsa.

L’operazione fa parte «di una serie di transazioni per separare Ferrari da Fca», una operazione che dovrebbe essere completata nel 2016. Dopo il collocamento, il restante 80% in mano a FCA verrà trasferito agli azionisti di Fiat Chrysler Automobiles.

I dettagli dell’avventura a Wall Street del Cavallino sono tutti contenuti in un nuovo e lungo filing depositato alla Securities and Exchange Commission (Sec) americana nella tarda serata di venerdì. Un piano aggiornato per lo sbarco in Borsa atteso da molti grandi investitori internazionali.

Il documento depositato venerdì sera dalla New Business Netherlands NV, la società olandese che prenderà il nome di Ferrari NV e verrà quotata la settimana prossima a Wall Street, contiene anche alcune stime sull'andamento della società nel terzo trimestre 2015 (chiuso lo scorso 30 settembre). Secondo quanto comunica Fiat Chrysler (che controlla il 90% di Ferrari), NBN ha dichiarato che per il trimestre che si conclude il 30 settembre 2015 si attende di registrare ricavi consolidati netti compresi fra i 720 e i 730 milioni di euro; un Ebit nella forchetta 140-145 milioni; e un Adjusted EBITDA compreso in un range di 210-215 milioni. NBN avverte che i risultati consolidati di periodo non sono ancora disponibili e che le attese di cui sopra costituiscono unicamente stime del management.

L'interesse riscontrato finora conferma il ruolo di Ferrari come marchio globale del lusso con una storia di 86 anni alle spalle, ben più che di produttore di vettura seppur di fascia molto alta. I marchi del lusso sono valutati 20 volte i loro utili operativi, oltre il doppio rispetto alle case auto.

Ferrari sembra voler partire tuttavia con una valutazione prudente verso la Borsa, dove potrebbe arrivare verso metà ottobre. La valutazione di circa 10 miliardi è inferiore a quanto avevano ipotizzato alcuni osservatori e analisti, che immaginavano superasse già i 12 miliardi.

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