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Ipo Ferrari al via, prezzo fra 48 e 52 dollari. I dettagli…

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Ipo Ferrari al via, prezzo fra 48 e 52 dollari. I dettagli dell’operazione

NEW YORK - La corsa di Ferrari verso la quotazione in Borsa a Wall Street è partita ufficialmente venerdì sera, poco prima della mezzanotte. La società ha depositato presso la Sec (l'autorità americana di controllo sui mercati) il prospetto definitivo per l'offerta pubblica iniziale (Ipo) dei titoli. Fiat Chrysler, socio di maggioranza con il 90% dei titoli, venderà 17,175 milioni di azioni a un prezzo unitario compreso fra 48 e 52 dollari; alle azioni offerte si aggiungerà una greenshoe da 1,7 milioni di titoli. Il totale corrisponde al 10% circa del capitale Ferrari. Se la greenshoe verrà esercitata per intero, Fca incasserà una somma compresa fra i 906 e i 982 milioni di dollari (800 e 865 milioni di euro) che andrà a ridurne l'indebitamento. Non vi sarà invece aumento di capitale di Ferrari. Il prezzo massimo di vendita corrisponde a una valutazione dell'azienda di 8,65 miliardi di euro.

Roadshow la settimana prossima
L'obiettivo di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler (oltre che presidente di Ferrari), è di avviare il road show presso gli investitori nei prossimi giorni e chiuderlo abbastanza presto, per mettere l'operazione al riparo dalle possibili turbolenze dei mercati. La domanda si prevede elevata - nei giorni scorsi sono circolate stime incoraggianti; il numero di azioni offerte è del resto relativamente basso, e la forchetta di prezzo corrisponde a un incasso inferiore ai target che erano circolati in precedenza. Proprio sull'effetto scarsità conta Marchionne per spingere il prezzo di vendita verso i livelli alti della forchetta. L'altro atout per spingere le valutazioni è l'accostamento del titolo più a quelli del lusso. come Prada o Hermès, che a quelli delle case automobilistiche quotate; le aziende del lusso godono infatti di multipli di valutazioni più elevati.

A Wall Street con la sigla RACE
Il debutto ufficiale a Wall Street, con la sigla RACE, potrebbe avvenire già lunedì 19 ottobre o comunque entro la settimana successiva (Fca ha comunque sempre la possibilità di bloccare l'operazione in caso di terremoti sui mercati). Global coordinator del collocamento Ferrari è la banca svizzera Ubs, di cui Sergio Marchionne è stato vicepresidente; ad essa si aggiungono i joint book runners Bofa Merrill Lynch, Banco Santander, Allen & Co., Bnp Paribas, Mediobanca e Jp Morgan. Al completamento dell'offerta la società - che si chiama ancora New Business Netherlands NV - verrà ribattezzata Ferrari NV. Il nuovo consiglio d'amministrazione comprenderà il presidente Sergio Marchionne, l'amministratore delegato Amedeo Felisa, il vicepresidente Piero Ferrari e i consiglieri Louis C. Camilleri, Eddy Cue, Giuseppina Capaldo, Sergio Duca ed Elena Zambon.

Dopo l'Ipo lo scorporo
Dopo l'Ipo il capitale sarà così ripartito: 80% di Ferrari NV ancora in mano a Fca (che è essa stessa una holding olandese), 10% a Piero Ferrari (figlio del fondatore dell'azienda) e 10% sul mercato. Nei primi mesi del 2016 è previsto il passo successivo, ovvero lo scorporo della Ferrari NV da Fca: l'80% di Ferrari ancora in mano a quest'ultima verrà assegnato ai soci Fca e ai detentori delle obbligazioni convertibili.

A dare il via allo scorporo dovrà essere un'assemblea straordinaria dei soci Fca, che si terrà ad Amsterdam e potrebbe essere convocata per dicembre. Dopo l'operazione l'azionariato di Ferrari NV vedrà Exor, la holding quotata della famiglia Agnelli, al 24% del capitale; Piero Ferrari al 10% e il restante 66% sul mercato. Grazie al meccanismo dei diritti di voto doppi però, previsto dalla legge olandese, Exor e Piero Ferrari saranno in grado di mantenere il controllo dell'azienda. Sempre dopo lo scorporo verrà («eventualmente», è scritto nel prospetto) chiesta la quotazione del titolo anche a Milano.

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