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Dell lancia un’Opa su Emc da 67 miliardi di dollari

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Hi-tech

Dell lancia un’Opa su Emc da 67 miliardi di dollari

NEW YORK - È la più grande acquisizione “pura” mai avvenuta nel settore tecnologico. Dell, spalleggiata dal fondo di private equity Silver Lake, ha conquistato EMC per 67 miliardi di dollari. Un’operazione realizzata in contanti e azioni, con un premio del 28 per cento. E una nuova ambiziosa scommessa sui servizi hi-tech per le aziende, fuori dai tradizionali personal computer che in passato hanno fatto la fama di Dell ma sono ormai in declino, con l’obiettivo di competere con i protagonisti del mercato corporate quali Ibm, Oracle, Cisco System e Hewlett-Packard, che entro fine anno si separerà in due aziende una delle quali dedicata al segmento aziendale. La nuova Dell-Emc vorrebbe anche raccogliere la sfida dei servizi di cloud computing che stanno erodendo le attivita' tradizionali. «La combinazione creerà una potenza nelle soluzioni per le aziende, la più grande società tecnologica integrata e non quotata - ha fatto sapere Dell in un comunicato -. Sarà idealmente posizionata per la crescita nelle aree strategiche della prossima generazione di tecnologie dell’informazione».

È la più grande acquisizione “pura” mai avvenuta nel settore tecnologico. Dell, spalleggiata dal fondo di private equity Silver Lake, ha conquistato Emc per 67 miliardi di dollari. Un'operazione realizzata in contanti e azioni, con un premio del 28 per cento. E una nuova ambiziosa scommessa sui servizi hi-tech per le aziende, fuori dai tradizionali personal computer che in passato hanno fatto la fama di Dell ma sono ormai in declino, con l'obiettivo di competere con i protagonisti del mercato corporate quali Ibm, Oracle, Cisco System e Hewlett-Packard, che entro fine anno si separerà in due aziende una delle quali dedicata al segmento aziendale. La nuova Dell-Emc vorrebbe anche raccogliere la sfida dei servizi di cloud computing che stanno erodendo le attività tradizionali.

«La combinazione creerà una potenza nelle soluzioni per le aziende, la più grande società tecnologica integrata e non quotata - ha fatto sapere Dell in un comunicato -. Sarà idealmente posizionata per la crescita nelle aree strategiche della prossima generazione di tecnologie dell'informazione». Joe Tucci, attuale amministratore delegato di Emc, ha definito il merger come la nascita «di una nuova azienda per una nuova era».
I soci di Emc, più in dettaglio, riceveranno 33,15 dollari per azione, 24,05 dei quali in contanti. La seconda fusione interamente tecnologica per dimensioni è la combinazione da 37 miliardi non ancora finalizzata tra Broadcom e Avago. Michael Dell diventerà presidente e amministratore delegato del nuovo gruppo al completamento della transazione, prevista tra il maggio e l'ottobre dell'anno prossimo. La strategia prevede in seguito una riduzione del debito - Dell ha già in bilancio 12 miliardi - nell'arco di un massimo di due anni.
Entrambe le società sono però da tempo sotto pressione e sperano assieme di poter rilanciare il loro ruolo. Un progetto che trova scettici alcuni analisti, i quali ritengono ormai superato il modello dello “one-stop shop”, del supermercato unico di servizi hi-tech per le aziende.

Dell si è riconvertita da quando il fondatore e chief executive Michael Dell, due anni or sono, ha tolto l'azienda dalla Borsa in un buyout da 25 miliardi portato a termine assieme a Silver Lake. Ferita dalla crisi dei pc, si è focalizzata progressivamente senza brillare sui servizi tecnologici per le aziende e nei computer server, considerati più redditizi, quali i sistemi di memoria e la sicurezza nei quali è specializzata proprio la sua preda attuale.
Emc è a sua volta finita in serie difficoltà, con il business nello storage e nei data center danneggiato dal forte sviluppo dei servizi cloud da parte di nuovi grandi protagonisti quali Amazon, Microsoft e Google. Con il cloud le imprese possono di fatto affidare all'esterno la gestione dei dati. Emc è anche al centro di attacchi di investitori che chiedono interventi per migliorare la performance azionaria, in particolare il fondo Elliott Management che ha preso una quota del 2% nel gruppo invocando scorpori di asset pregiati a cominciare da VMware, gruppo con una valutazione di 33 miliardi del quale Emc detiene l'80% e che rimarrà quotato. VMware è leader globale nei software che consentono alle imprese di utilizzare diversi sistemi operativi sui loro devices. Emc aveva indicato di essere pronta a esplorare opzioni strategiche e piani di successione al veterano a.d. Tucci. E con Elliott aveva raggiunto una tregua in gennaio, scaduta a settembre. Il fondo ha tuttavia espresso “forte sostegno” alla scommessa del merger con Dell.

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