Era il 2010, due anni dopo il crack di Lehman, e il milionario-imprenditore Richard Branson lanciava l'allarme: «nei prossimi cinque anni assisteremo a una nuova crisi, quella del petrolio», dovuta secondo il fondatore di Virgin a una spaventosa mancanza di offerta. I cinque anni sono passati e a essere spaventosa è al contrario la mole di offerta, resa ipertrofica dalla rivoluzione shale oil. Con i prezzi del greggio che si sono dimezzati in un anno e Goldman che - in un report di qualche settimana fa - non esclude di toccare i 20 dollari a barile. Da Branson passiamo ora al grande vecchio della Fed, Alan Greenspan: qual è stata la sua previsione folle?