Finanza & Mercati

Via obbligata per uscire dall'ingorgo dei pc

  • Abbonati
  • Accedi
ANALISI

Via obbligata per uscire dall'ingorgo dei pc

Non è strano che Dell cerchi di comprare EMC: da anni si vendono sempre meno personal computer e sempre più server, servizi di registrazione e stoccaggio di dati a distanza, sistemi di sicurezza e virtualizzazione. La Dell cerca un'autostrada per trasferirsi dallo spazio sempre più piccolo dei pc in un mondo più grande. Attenzione, però: l'operazione non va vista come una fotografia ma come un film.
L'ultima volta che un gigante texano dei personal computer ha comprato una vecchia signora della tecnologia bostoniana è stato quando la Compaq ha acquisito la Digital. Sono finite entrambe nella pancia dell'HP, californiana. Che adesso sta separando la sua attività nei pc dal resto dell'azienda. Molto prima, la Ibm era uscita dai pc, cedendo il glorioso business che aveva contribuito a inventare alla cinese Lenovo.

Acquisizioni e separazioni sono normali nel mondo delle tecnologie. È come se la velocità di innovazione del settore richiedesse un continuo adattamento alle mutate condizioni del mercato e della tecnologia.
E di certo non mancano le considerazioni finanziarie e consulenziali, che si prendono sempre una bella e sicura fetta del valore delle mega operazioni. Ma questo non significa che non esistano delle logiche industriali in tutto questo fiorire di matrimoni e di divorzi tecnologici.
Il mercato dei personal computer si restringe: meno 7,7% anche nell'ultimo trimestre, dice Gartner. Si vendono quattro volte più smartphone che pc: e questi elaborano, memorizzano e comunicano, in larga parte accedono ai servizi informatici a distanza offerti dai giganti della “cloud”.

Allo stesso modo, molte aziende stanno spostando parte della loro informatica nei grandi datacenter in “cloud”, mentre il vasto mondo delle startup non ci pensa nemmeno a comprare computer: usa i servizi informatici via internet. Ovvio dunque che Dell, un'azienda che è diventata grande con i personal computer, cerchi di uscire dalla gabbia del vecchio mondo per entare nel nuovo. Ed EMC è interessante da questo punto di vita. Perché cresce nella virtualizzazione, con VMware, e resiste nello storage, coltivando una vasta base di clienti. Ma soffre per la bruciante competizione sui prezzi del suo settore, mentre Dell sta meglio di altri nei pc e va bene nei server. Sicché si può permettere di mettere in piedi un'operazione finanziaria gigantesca come quella da circa 60 miliardi, largamente a debito, che ha progettato con la società di investimenti Silver Lake.

La stessa società che aveva aiutato Michael Dell, il fondatore, a portare fuori dalla borsa la compagnia nel 2013, in un'operazione allora costata quasi 25 miliardi di dollari. E che evidentemente ha bisogno di rilanciare per guadagnare.
Potrebbe non essere un'operazione meramente finanziaria in cerca di una razionalizzazione di business a posteriori, visto che Dell non ha un bisogno immediato di convincere la borsa, dato che appunto non è più quotata. Potrebbe effettivamente essere un percorso di reinvenzione della Dell. Un percorso che non sarebbe certo concluso con l'acquisto della EMC. Ci si potrebbe per esempio immaginare, ovviamente speculando, che dopo un po' di tempo anche Dell si potrebbe disfare della divisione personal computer dalla quale è nata. Sempre che nel frattempo non arrivino le nuove fabbriche completamente automatizzate che tornerebbero a rendere redditizia la produzione di materiali tecnologici al di fuori della Cina. L'evoluzione della produzione tecnologica non è una serie di foto e neppure un film: è una serie a puntate. Infinite puntate.

© Riproduzione riservata