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Nonni da poco vogliono investire bene per il nipote

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LA LETTERA DELLA SETTIMANA

Nonni da poco vogliono investire bene per il nipote

Da pochi giorni io e mio marito siamo diventati nonni. Come potrebbero essere investiti i regali di qualche centinaia di euro finora ricevuti dal nipote? Per il futuro avremmo intenzione di integrarli con almeno 100 euro al mese, da destinare a future necessità tipo studi o altro.
Su «Plus24» del 27 giugno 2015 avevo già letto cosa accadrà dal 2016 alle banche in caso di default e bail in: mi precisate se per i depositi bancari sul conto corrente e per i certificati di deposito nominativi i 100mila euro rientranti nel Fondo unico europeo salva banche sono per ogni singolo cointestatario del conto corrente, come penso sia attualmente?
Simona Pirola

Risponde Federica Pezzatti
f.pezzatti@ilsole24ore.com

Non siete gli unici a pensare, a fiocco di annuncio nascita appena appeso, al futuro del vostro nipote. Di solito in passato queste domande le facevano i genitori. Ora sempre più spesso le fanno i nonni visto che i neogenitori di oggi (gli under 35) spesso hanno poche certezze reddituali. Siete consapevoli che, con i tempi che corrono, l'accumulo dedicato alle nuove generazioni (figli e nipoti) diventa quasi un obbligo. Un accumulo che va investito con intelligenza privilegiando prodotti economici ma, al tempo stesso, “tranquilli” (visto che si tratta di cifre da proteggere: non pare molto sensato speculare con i soldi dei nipotini e dei figli).

«Come giustamente sottolineato dalla lettrice nella sua domanda, i costi legati all'investimento sono un elemento fondamentale per la scelta di dove indirizzare i propri risparmi. Questo è tanto più importante quanto minore è la cifra iniziale dell'investimento», sottolinea anche Jacopo Ceccatelli, consulente indipendente e ad di Marzotto Sim. Nel caso in questione la cifra iniziale non è elevata (poche centinaia di euro), ma è destinata a crescere nel futuro grazie a piccole contribuzioni regolari mese dopo mese. Per questo motivo, è altamente consigliabile indirizzarsi verso prodotti di investimento “al dettaglio”, che se scelti con attenzione possono dare risultati comunque ragguardevoli».

Tipicamente, i prodotti al dettaglio più diffusi sono conti e certificati di deposito, buoni postali, fondi comuni e Etf. «I conti e i certificati di deposito offrono le massime garanzie di tenuta dell'investimento, ma allo stato attuale delle cose garantiscono rendimenti inferiori all'1%. Se però i tassi in futuro torneranno a salire anche il tasso riconosciuto aumenterà», spiega Jacopo Ceccatelli, consulente finanziario indipendente e ad di Marzotto Sim. I buoni postali invece offrono una varietà di alternative: rendimento prefissato (tutt'altro che elevato visto che la scadenza ventennale garantisce cedole crescenti dallo 0,15% al 2,50%), oppure rendimento legato all'inflazione, oppure ancora rimborso legato al l'andamento degli indici di Borsa.

Un aspetto positivo dei buoni postali è certamente una gamma di strumenti relativamente ampia, abbinata a condizioni di sottoscrizione appositamente costruite sulle esigenze del piccolo risparmiatore. Ne esistono tra l'altro delle tipologie dedicate ai minori con tassi più interessanti e delle caratteristiche educative verso l'emancipazione finanziaria (gestione piccole spese a mano a mano che i ragazzi crescono). L'ultima alternativa infine sono i piani di accumulo (Pac) proposti da molti intermediari, che consentono una scelta di strumenti molto ampia sia in fondi comuni sia in Etf. Questa alternativa va tuttavia attentamente analizzata per minimizzare costi e commissioni, a volte non del tutto evidenti a prima vista.

«Considerando l'orizzonte temporale del lettore, che è presumibilmente a medio-lungo termine visto che si tratta di costituire un piccolo “gruzzolo” per il nipote appena nato, la scelta può cadere o sui buoni postali, magari quelli legati all'inflazione o agli indici azionari onde avere una speranza di rendimento un po' più elevata, oppure su dei Pac con sottostanti Etf o fondi comuni», conclude Ceccatelli.

In quest'ultimo caso tuttavia, che sulla carte sembrerebbe il più adatto alle esigenze del lettore, sottolineiamo ancora una volta la necessità di effettuare una verifica molto approfondita su tutti i costi e commissioni, dirette ed indirette, che gravano sul prodotto scelto. Riguardo alla seconda domanda infine, la rimando alla lettura dell'inchiesta di copertina di «Plus24» di questa settimana. «Non ci risultano comunque modificate le metodologie di attribuzione della garanzia sui depositi, da cui dobbiamo quindi concludere che fino a prova contraria restano invariate rispetto al recente passato», spiega Ceccatelli.

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